Fotolvotaico accordo Enea – Abruzzo…

Abruzzo, “Intesa con Enea per sviluppo economico sostenibile” 15-04-2011.
Siglato un protocollo d’intesa dalla Regione con Enea, secondo il quale quest’ultima assicurerà il necessario supporto “all’amministrazione regionale e all’industria locale per lo sviluppo di programmi e progetti centrati su innovative tecnologie energetiche ed ambientali, in grado di offrire soluzioni “sostenibili” per sviluppo dell’economia della Regione Abruzzo
Abruzzo, “Intesa con Enea per sviluppo economico sostenibile”

 

Un’importante opportunità di sviluppo economico per l’Abruzzo, ma anche di rilancio per le zone colpite dal terremoto due anni fa, arriva dal Protocollo d’intesa siglato dalla Regione con Enea, secondo il quale quest’ultima assicurerà il necessario supporto “all’amministrazione regionale e all’industria locale per lo sviluppo di programmi e progetti centrati su innovative tecnologie energetiche ed ambientali, in grado di offrire soluzioni sostenibil per sviluppo dell’economia della Regione Abruzzo”. Con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione e fornire un’adeguata e tempestiva risposta alle esigenze in ambito locale, i tecnici del Centro di Consulenza Energetica Integrata dell’Enea, già operante in Abruzzo con sede a Pescara, si trasferiranno così presso la sede Regionale.

“La centralità della questione energetica e ambientale per lo sviluppo competitivo e sostenibile è alla base delle attività di ricerca e di trasferimento tecnologico che l’Enea svolge per il Paese, – osseva Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea – Con questa collaborazione vogliamo mettere in campo le nostre specifiche competenze per uno sviluppo del sistema energetico regionale nel rispetto dell’ambiente. Con questo accordo – prosegue – si consolida la presenza dell’Enea in Abruzzo, che ha già in corso con il Comune dell’Aquila una collaborazione per la ricostruzione con l’impiego di innovative tecnologie antisismiche”. Il Protocollo d’Intesa firmato oggi rientra negli accordi di collaborazione che Enea ha in programma di ratificare con le altre Regioni, con l’obiettivo di assicurare un costante supporto tecnico-scientifico e operativo alle istituzioni pubbliche e agli operatori privati su base regionale, a sostegno delle scelte e delle soluzioni tecnologiche più adatte a intraprendere in maniera più decisa il percorso della sostenibilità ambientale. (f.n.)

Emergenza giovani …

48.000 persone in cerca di lavoro

 

La disoccupazione in Abruzzo e la fuga dei giovani laureati

48.000 persone in cerca di lavoro

VEDIAMO COSA DICONO I DATI.

Secondo i dati dell’Istat si può parlare di emergenza lavoro, o meglio emergenza giovani e precarietà anche in Abruzzo. La disoccupazione –  i dati più recenti si riferiscono al 2010 – è cresciuta dall’8,1% all’8,8%.

Uno segnale positivo è che nel quarto trimestre 2010 si è registrata una franata nell’aumento della disoccupazione, in controtendenza rispetto i dati nazionali.

Da dopo la crisi in un paio d’anni, comunque, si sono perduti 24mila posti di lavoro. Ci sono 48mila persone in buon parte giovani in cerca di lavoro, nel 2010 5mila in più rispetto al 2009, ma l’economia è quasi ferma. O meglio da segni di ripresa ma le aziende non assumono anzi si riprendono proprio perché licenziano e non assumono.

Non solo: il tasso di occupazione giovanile in Abruzzo è del 18,9%, tre punti in meno della media nazionale. E le donne. Giovani e donne sono quelli che anche in Abruzzo pagano gli effetti di una crisi di cui non hanno colpa.

A soffrire, in questo contesto di crisi è la domanda interna, anche perché sono migliaia le persone licenziate, in casa integrazione. Le pensioni sono quelle che erano, molte da fame. E questo non invita certo allo shopping e ai consumi interni.

Secondo i dati Svimez il 27% dei laureati vanno via dall’Abruzzo in cerca di fortuna altrove, perché qui evidentemente la morsa venefica della gerontocrazia e del clientelismo che premia quasi sempre i mediocri apparentati, è più forte che altrove. E l’annunciata rivoluzione meritocratica del presidente Gianni Chiodi deve ancora far sentire i suoi effetti.

Non può consolare il fatto che questi dati siano in linea con quelli nazionali che qui di seguito riportiamo.

Il tasso generale di disoccupazione in Italia è arrivato all’8,7%, quello dei giovani (15-24 anni) è salito fino al 29,8% e quello delle donne del Mezzogiorno è schizzato al 42,2%, L’inizio del 2011, pur non segnando un’inversione di rotta, almeno mostra alcuni spiragli che aprono una riflessione preoccupata ma positiva.

Timidi segnali di inversione di tendenza solo a febbraio dove il tasso di disoccupazione generale si è fermato all’8,4% con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,1 punti su base annua. Il numero dei disoccupati è arrivato a 2 milioni e 88mila, in calo del 2%, ossia di 43mila unità, rispetto a gennaio. Su base annua la diminuzione del numero di disoccupati è dell’1%, 21mila unità in meno, quasi tutti assunti con contratti pecari. Il tasso di disoccupazione giovanile scende al 28,1% con una diminuzione congiunturale di 1,3 punti percentuali.

Va però aggiunto che se ci sono 21mila occupati in più,su oltre di due milioni di disoccupati, è anche vero purtroppo che aumentano gli inattivi, quelli cioè che il lavoro non lo cercano nemmeno più: nel quarto trimestre del 2010 crescono di 65mila unità e il loro tasso è al 37,5%, mentre in febbraio aumentano dello 0,1% rispetto a gennaio e il loro tasso sale al 38%.

Il tasso di occupazione è pari al 56,7%, invariato rispetto a gennaio e in calo di 0,3 punti rispetto a febbraio 2010.

Nel quarto trimestre del 2010 gli stranieri rappresentano un capitolo importante dell’analisi: in questo trimestre l’occupazione straniera aumenta di 179mila unità, ma il relativo tasso di occupazione continua a diminuire, dal 64% al 62,1%.

Abruzzo…. e giovani…

Occupazione giovanile in Abruzzo: futuro giovani images.jpgprogramma regionale da 6,6 mln di aiuti
ABRUZZO. Si chiama “Obiettivo Giovani Abruzzo” ed è il programma che stanzia 6,6 milioni di euro di risorse governative per sostenere la crescita dell’occupazione giovanile in Regione.

Le risorse andranno a beneficio diretto di oltre 1.000 giovani abruzzesi e interesseranno inoltre gli studenti di 8 Istituti Tecnici Professionali regionali.

In particolare, il programma prevede tre aree di intervento e sei linee di finanziamento con altrettanti specifici progetti. Le tre aree riguardano il “placement”, ovvero azioni mirate alla comprensione delle attitudini dei giovani studenti rispetto ai propri talenti e competenze. Con 2,5 milioni di euro si sosteranno 140 laureati/dottorandi, 350 diplomanti e gli studenti di 8 Istituti Tecnici Professionali abruzzesi.

La seconda area di intervento prevede 950mila euro per progetti tesi a favorire la creazione di impresa, attraverso percorsi di autoimprenditorialità e riguarderà 130 tra diplomati e laureati. La terza area insisterà sull’aspetto dell’occupabilità e con 2,6 milioni di euro si sosteranno 350 giovani inoccupati o disoccupati attraverso percorsi di tirocinio.

Il dato della disoccupazione giovanile», commenta l’assessore regionale abruzzese, «segnala una febbre alta del nostro sistema produttivo e sociale. Occorre intervenire con una terapia d’urto che faccia abbassare quel dato, mentre insieme al Governo nazionale vanno delineate strategie di lungo termine per consentire ai giovani di essere di nuovo protagonisti della crescita dell’Italia.

NOI AUSPICHIAMO CHE PER L’ABRUZZO INIZI UNA NUOVA ERA… CHE FACCIA LARGO AD UN NUOVO CHE COINVOLGA I GIOVANI NEL PROCESSO DECISIONALE!!!

 

Fotovoltaico, un’opportunità di integrazione per il reddito agricolo

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Sarà l’energia proveniente dal sole a salvare l’agricoltura? La domanda sta facendo capolino in diverse conferenze organizzate nelle ultime settimane. Nonostante la prospettiva sempre più concreta di un drastico tagli agli incentivi, infatti, gli impianti a terra e le serre fotovoltaiche possono risultare un valido canale di diversificazione per il reddito agricolo.

Il ritorno dell’investimento

Secondi calcoli dell’Adaf (Associazione Dottori in Scienze Agrarie e Forestali), un impianto di 200 Kw, che occupa una superficie di appena 1350 mq, alle attuali tariffazioni può produrre un reddito annuale di circa 40.000 euro, al netto delle spese di manutenzione, assicurazione e della rata del mutuo dell’investimento iniziale (all’incirca 550mila euro). Per ottenere un risultato simile, un’azienda agricola dovrebbe coltivare 260 ettari di frumento, o 220 ettari di girasole, oppure ancora 40 ettari di pomodoro da industria, investendo circa 200 mila euro all’anno.

Per poter considerare la produzione d’energia da fonte fotovoltaica attività connessa, e accedere quindi agli incentivi statali, la circolare n. 32/E/2009 richiede che l’imprenditore agricolo sia in possesso dei terreni agricoli su cui esplichi la propria attività agricola.

Le prospettive delle serre fotovoltaiche

I passi in avanti compiuti negli ultimi tempi sul fronte dell’innovazione tecnologica stanno aprendo nuove prospettive per le serre fotovoltaiche, installazioni che hanno un duplice volto:  sotto la copertura si trova una normale serra dedicata alla coltivazione, mentre il tetto è ricoperto di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

Per ottenere gli incentivi, entrambe le prospettive devono essere operative: in sostanza, è necessario dimostrare che i pannelli non ostruiscono del tutto l’irraggiamento dell’area sottostante, per cui effettivamente è presente una coltivazione.

Come calcolare la convenienza

Carlo Maria Magni, ceo di ReFeel e coordinatore del gruppo di lavoro sulla Finanza del Kyoto Club, individua tre soluzioni a disposizione del mercato: le serre in polietilene, che valorizzano al massimo il reddito agricolo, ma non quello fotovoltaico; le seere monofalda, che producono un reddito agricolo del 20% maggiore rispetto al terreno scoperto, al quale si aggiunge il reddito da fotovoltaico legato agli incentivi; infine le sperimentazioni che si pongono a metà strada tra i due estremi, cercando un equilibrio tra le due fonti di guadagno che consenta di ottimizzare la resa finale per l’investitore.

Le sperimentazioni in corso

A Imperia è in corso un progetto per riconvertire serre fotovoltaiche da tempo in disuso perché non produttive di reddito sufficiente. L’iniziativa, promossa  dal Centro di Istruzione Professionale e Assistenza Tecnica della Confederazione Italiana Agricoltori di Imperia, prevede la ricopertura delle serre con pannelli fotovoltaici e soprattutto il recupero della loro funzione produttiva, in modo da non variare la destinazione d’uso delle strutture stesse. La copertura fotovoltaica modifica le caratteristiche climatiche all’interno delle serre, per cui è necessario modificare la tipologia di coltivazioni, scegliendo quelle più adatte a questo tipo di ambiente.  Le sperimentazioni in corso riguardano alcune varietà di fiori e ortaggi che possono crescere anche in presenza di un irraggiamento limitato.

Scanno Maggioranza agli sgoccioli…

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SCANNO AD UNA SVOLTA??!!!!

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Che finalmente vi sia un pò di chiarimento!!!!!!!

Nella maggioranza il Capogruppo dimezzato…

“SCANNO AD UNA SVOLTA!!!”

L’ex Vicesindaco e il suo gruppo sfiducia Gentile…

E’  più di un anno che il Consiglio Comunale è senza guida … ma il Sindaco non ha il coraggio di trarne le logiche conseguenze. Ignaro dei richiami e alle sentenze della Corte dei Conti, nulla ha mutato nell’assetto del Comune anzi … Intanto è trascorso il tempo  e il paese si è infilato in una crisi sempre più buia e foriera di dissesti finanziari.

Il Sindaco ha preferito tirere a campare … solo per la poltrona. Ci domandiamo come si può immaginare di governare contro tutto e tutti e  prendendo  in giro i cittadini?

Come ci si può affidare a chi tanti  sfasci ha creato al paese!!! Cosa deve succedere ancora per prendere atto di una situazione del paese insostenibile!!!! Ci mancherebbe pure che si aspetti dei ringraziamenti per i regali fatti e per i tanti contenziosi aperti.

INVECE di vendere fumo per recupero di soldi dallo statoperché non si capitalizzano i DANNI sanzionati dalla Corte dei Conti?

Se non si hanno idee e progetti per il paese certamente molto più responsabile   affidare il Comune ad un Commissario che continuarlo a farlo guidare così  da chi ha già dato prova di leggerezza e  superficialità nella gestione della cosa pubblica.

Sig. Sindaco nè prenda atto,  Le saremo grati il paese Le sarà grato …

 

Credito IVA chiesto dal Sindaco… le precisazioni dell’agenzia delle Entrate!!!

agenzia entrate images.jpg Scanno. Vediamo cosa ci dice l’agenzia delle Entrate sulla procedura attivata dal Sindaco. I nostri quesiti erano sostanzialmente due :

1°) se il Comune aveva Titolo;

2° in caso affermativo, quali condizioni  occorrono  e quali attività devono essere effettuate.

Vediamo cosa ci è stato risposto!!!

1° Quesito – E’ POSSIBILE ACCEDERE AL CREDITO IVA?

Prima precisazione dell’Agenzia dice che per poter accedere al credito IVA il Comune deve essere un “soggetto passivo” e che che è escluso che il Comune possa essere tale per le attività eseguite in veste di “pubblica autorità”.

Il Comune invece può accedere in regime ordinario  alla compensazione dell’IVA in due casi e cioè :

a) se l’attività svolta come pubblica autorità può costituire distorsione della concorrenza mettendo il Comune in posizione di privilegio rispetto ai classici imprenditori operanti sul libero  mercato.

b) se il Comune gestisce un “servizio commerciale in regime di libero mercato”.

Da ambedue i casi discende che il Comune per accedere alle classiche procedure IVA, che consentono di compensare l’IVA versata dai clienti del servizio svolto con quella pagata dal Comune per acquisire  beni e servizi  strettamente necessari alla gestione “dell’Impresa commerciale”, deve operare come un qualsiasi Imprenditore.

Pertanto

2° quesito – QUALI CONDIZIONI DEVONO ESSERE RISPETTATE?

Le condizioni indispensabili per divenire soggetto passivo IVA (quindi  possa chiedere crediti IVA) è  che il Comune  operi sul mercato commerciale come un qualsiasi imprenditore  svolgendo  una attività che  possa  qualificarsi a tutti gli effetti “attività commerciale”.

In sostanza deve essere esercitata a tutti gli effetti un’Impresa fiscalmente  commerciale analoga a quelle svolte da un qualsiasi Imprenditore commerciale che eserciti sul mercato.

Si deve trattare in buona sostanza dell’esercizio per professione abituale (ancorché non esclusiva)  di una delle seguenti tipologie di attività:

-attività svolta anche senza organizzazione ad Impresa compresa tra quelle elencate nel seguente articolo del Codice Civile

Stralcio Codice Civile : Art. 2195cc.
Imprenditori soggetti a registrazione.
Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione, nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:
1) un’attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
2) un’attività intermediaria nella circolazione dei beni;
3) un’attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;
4) un’attività bancaria o assicurativa;
5) altre attività ausiliarie delle precedenti.
Le disposizioni della legge che fanno riferimento alle attività e alle imprese commerciali si applicano, se non
risulta diversamente, a tutte le attività indicate in questo articolo e alle imprese che le esercitano.

-ovvero  ad  attività, organizzate in forma di Impresa, dirette a prestazioni di servizi esclusi dal predetto articolo 2195cc.

In conclusione L’agenzia delle Entrate precisa che il Comune deve operare come Impresa commerciale con le regole  del mercato per poter accedere alle procedure IVA. Rispetta il  Comuine queste caratteristiche. La domanda è rivolta al Sig. Sindaco ormai da mesi chiuso in un riserbo che fa pensare…

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Insomma quanto sopra è in  estrema sintesi  quanto ci dice  l’Agenzia delle Entrate. Alcune considerazioni…

La prima che per avere qualche notizia siamo dovuti ricorrere all’Agenzia delle Entrate in quanto il Sindaco HA NEGATO ogni notizia o informazione pur se chiesta in forma scritta…

A dir poco allucinante per una “pubblica autorità”.

Un comportamento che ci fa porre una domanda: che il Comune – a nostra insaputa – stia agendo da Imprenditore commerciale (leggi venditore di fumo)?!

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Con tutta la nostra buova volontà e le risicate informazioni che ci vengono fornite  a noi pare che il  Comune non stia svolgendo alcuna attività commerciale e, ancor di più, non ci pare proprio  che stia operando secondo i principi del libero mercato, come  NOTO A TUTTI sono finalizzati a produrre utili, ANZI ……

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L’attività del Comune ci pare più congrua ad un operatore di “beneficienza” che distribuisce ingenti risorse pubbliche  di qua e di la senza  utili ritorni per la collettività.

ALCUNI ESEMPI… il parcheggio coperto che ha visto regalare un bene pubblico per favorire una attività commerciale di un privato; il bacino di collerotondo che ha visto regalare alla regione 825 mila euro per aver sbagliato le procedure; l’acquisto di un battipista che ha visto regalare bei soldi pubblici ad un privato; la scuola ancora insicura che ha visto regalare soldi  pubblici per ricostruire una scala scoperta equivalente ad una esistente coperta e protetta; la raccolta dei rifiuti con il regalo ai cittadini di un sostanzioso aumento delle tasse;  i tanti contenziosi aperti per procedure superficiali con il regalo di soldi pubblici ad avvocati; i tanti soldi regalati … ci fermiamo qui per adesso…

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Sig. SINDACO … una pubblica autorità è altra cosa e parla con atti pubblicistici e amministrativi…   ASPETTIAMO LE RISPOSTE CONCRETE NON CHIACCHIERE…

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LA INVITIAMO ANCORA A RECUPERARE I DANNI PRODOTTI DALLA GESTIONE AMODEI SENTENZIATI DALLA CORTE DEI CONTI… NULLA E’ CAMBIATO NELLA GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA …. le ricordiamo che il Comune non è un’imprfesa commerciale ma una PUBBLICA AUTORITA’…

 

 

 

Sig. Sindaco … grazie…..

grazie.jpgper averci regalato un Vicesindaco così … per averci regalato una scuola insicura… per averci regalato una pratica fiscale rischiosa… per averci regalato tante cause nuove … per averci regalato… pardon… per aver perso il finanziamento di 825 mila euro…