Scanno,  il Direttore del Gazzettino ripropone sul giornale il tema delle quote rosa sollevato in consiglio comunale dal capogruppo di minoranza.

Siamo assolutamente convinti che i problemi da affrontare sono tanti e importanti ma altrettanto consapevoli che la volonta’ del legislatore di incentivare la presenza delle donne all’interno degli organi di governo non sia assolutamente un formalismo ma un elemento si sostanza. E’ notorio infatti che le donne sono da considerare senza dubbio un valore aggiunto.

Riteniamo incomprensibile disattendere un principio di civilta’ (al di la’  di qualsiasi obbligo giuridico), pur tuttavia, nella consapevolezza che  volere e’ potere, riteniamo che si possa di certo scegliere di non inserire donne nell’organo di governo ma assumendosene la responsabilita’ senza ricorrere ad argomentazioni di carattere  puramente  formalistiche.

Cosa dire?

Penalizzare la presenza di donne negli organi di governo non ci sembra un rinnovamento anzi un passo indietro se l’alternativa e’ quella di tornare agli antichi  metodi di riparto dei ruoli. In ogni caso seguiremo fiduciosi il seguito della vicenda nella consapevolezza che “Tra il dire e il fare c’e’ sempre di mezzo il mare!!!!”

Il Gazzettino

SCANNO – La composizione dell’esecutivo in seno all’amministrazione di Scanno non vede nessuna delle due consigliere, Giulia Serafini e Simona Lancione. Il sindaco lo ha giustificato nel consiglio comunale del 27 giugno scorso, riferendo che nessuna delle due si è resa disponibile. Negli ambienti più politicizzati si parla di questa assenza e spesso con proprie illazioni. Per un dovere di corretta informazione, riportiamo la risposta data al Consigliere di minoranza, Amedeo Fusco, che ha sollevato il problema durante la seduta del 27 giugno. Egli ha ricordato al neosindaco che nella passata consiliatura la commissione pari opportunità della regione Abruzzo chiese ripetutamente una istruttoria sulla composizione della giunta comunale, sollecitando il Sindaco e il consiglio comunale ad una capillare ricerca. A supporto della sua tesi ha portato una serie di norme che invitano a procedere alla ricerca di una quota rosa da inserire in giunta. Questo venne fatto con la nomina di una donna come assessore esterno. Fusco ha invitato il consiglio a fare altrettanto.
Al consigliere così ha risposto il sindaco.

«Partiamo dal presupposto che al disotto dei tremila abitanti non esiste un precetto normativo che obbliga la quota rosa. Ci sono una serie di interpretazioni giurisprudenziali, che auspicano la quota rosa all’interno delle giunte. E’ vero quello che dice il consigliere Fusco che ci si deve adoperare a che ci possa essere in giunta la quota rosa. Questa istruttoria da parte di questo sindaco è stata fatta. Vi dirò di più, avrei auspicato che Giulia o Federica avessero dato un contributo a questo esecutivo. Francamente dover procedere al bando pubblico per un intervento in giunta lo ritengo riduttivo, partendo anche dal presupposto che un bando pubblico non incardina quel rapporto fiduciario che deve avere l’assessore con la giunta.
Continuo ancora a dire che tutto è stato svolto con la totale legittimità, ci si è premurato anche di acquisire pareri e quidi ritengo che la giunta sia stata legittimamente composta, ribadendo che sarebbe stato positivo acquisire una quota rosa. Per quanto riguarda l’acquisizione di un assessore esterno donna, bisogna essere sostanziali. Nutro profonda stima per la donna che è stata assessore esterno nella passata amministrazione, la ritengo di grandissimo spessore, ma quante volte è stata presente nelle riunioni di giunta? Forzare le presenze per soddisfare una forma, ritengo che per la situazione in cui versa il Comune di Scanno non ce ne sia assolutamente bisogno. Credo che i problemi da affrontare sono talmente importanti che di certi formalismi, dell’esasperazione delle norme giurisprudenziali, francamente ne abbiamo piene le tasche».