SCANNO, May 7 ANSA – “Hilde, mia madre, ha saputo catturare un tempo che è sparito, ma che tanto lontano non è: da meno di due generazioni le donne non indossano più l’abito tradizionale, eppure tutte le volte che sono venuta a Scanno ho avuto la sensazione che nulla o quasi fosse cambiato.
È ancora un paese dall’atmosfera austera, come pure il costume e le stesse donne del paese, che non sono affatto frivole, perché hanno sempre avuto molte responsabilità mentre
gli uomini erano lontani per la transumanza”. Così all’ANSA Corinne Lotz, critica d’arte a Londra e figlia della fotografa tedesca Hilde Lotz-Bauer, a margine del finissage della mostra “Hilde in Italia” ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 17 gennaio al 5 maggio. Pioniera della street photography, Hilde Lotz-Bauer negli anni Trenta del Novecento viaggiò in lungo e in largo in Italia. Tra i circa cento scatti dell’esposizione a Roma, i ritratti delle donne di Scanno costituiscono una serie dalla quale si evince la sua “capacità di inserirsi nella comunità, di non essere straniera tra persone sconosciute”.
“Le foto di Hilde parlano più delle sue memorie scritte: dai volti che ha immortalato si vede che aveva questa relazione molto spontanea, diretta, con le persone, e allo stesso tempo molto studiata”.