Il 19 novembre è stato dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Scanno e sono ripartite nell’albo pretorio on line le pubblicazioni come da elenco riportato sopra (solo il giorno 24 novembre dal numero 607 al 623).
Il 23 novembre è stata pubblicata la Delibera Consiglio comunale svoltosi il 19 scorso avente come argomento “Comunicazioni del Sindaco”.
In tale ambito sono state presentate due domande di attualità (2 domande): una relativa alla mancata copertura di finanziamento dei lavori su Via Don Bosco e una relativa alla materiale disponibilità di liquidità in cassa.
Alla prima domanda ha risposto il responsabile dell’area finanziaria che, con una minuziosa ricostruzione del finanziamento, ha accertato la mancata copertura delle opere in corso di lavorazione in Via Don Bosco evidenziando alcune discordanze nelle modalità di contabilizzazione seguite dalla precedente amministrazione. Ciò avrebbe portato a cosiderare presente nel relativo capitolo di bilancio una somma che in realtà era stata già spesa.
Insomma a distanza di anni e di numerosi controlli interni ed esterni previsti dalla normativa pubblica, persisterebbe confusione nella contabilità. Noi siamo comunque sempre confidenti sui sani principi del “buon padre di famiglia” che per sapere se ha i soldi gli basta aprire il portafoglio e per questo ci chiediamo: “al di la delle evidenze cartolari i soldi in Cassa ci sono?”
La seconda domanda di attualità riguardava la verifica della disponibilità di cassa “Domanda attualità_Liquidità Cassa”, di cui non vi è traccia nella delibera di consiglio ancorché il Presidente del Consiglio avesse annunciato due domande (sarà per l’assenza del proponente!!!).
Essa proponeva un tema attinente con l’ordine del giorno (la dichiarazione del dissesto) visto che metteva in discussione uno dei punti “chiave” della sentenza della Corte dei Conti SS.RR. Alla Corte infatti, dai dati in suo possesso, risulta che nelle Casse comunali al netto dei 5 milioni di euro (destinati ai lavori di messa in sicurezza del paese) resta poco meno di mezzo milione di euro, pertanto dei famosi 825 mila euro incassati nel 2019 non vi è traccia. Una discordanza nei dati che la minoranza ha sin dall’inizio segnalato e ora riproposto nella domanda di attualità sostenendo che solo l’80% dei 5 milioni (quindi circa 4 milioni) sono stati al momento accreditati, il resto (circa un milione di euro) è libero ed utilizzabile in bilancio. Come è possibile non accertare la correttezza di un fatto così rilevante per il paese?