IL DIRETTORE DEL GAZZETTINO DEDICA “Il Lunedì del Direttore” AL POETA MARCO NOTARMUNZI

Il Gazzettino della Valle del Sagittario

IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE

Al poeta Marco Notarmuzi

 

Quando muore un poeta  al mondo c’è meno luce  per vedere le cose. (A. Merini).

Si resta più al buio nella propria anima, perché una fiammella si è spenta per andare nel mondo. Con la morte di Marco Notarmuzi, Scanno e tutti noi abbiamo perso la voce dei nostri sentimenti che ci parlava nella lingua materna, il dialetto, fatto di suoni linguistici, che ci hanno cullati e allevati. Non solo poeta, ma anche cultore della storia delle tradizioni popolari del suo paese. Era considerato uno dei maggiori poeti dialettali contemporanei e attento ricercatore e studioso della storia di Scanno con una scrittura raffinata e ricercata nel lessico e nella forma. Lo confermano i suoi legami forti, importanti e duraturi con il mondo accademico e della Storia Patria, nonché i numerosi attestati di merito che gli sono stati assegnati. Il vivido interesse per il suo paese lo rendevano prolifico di sentimenti e di idee, che il suo ingegno poetico trasfondeva in liriche e in preziosi libri di storia. Un particolare afflato l’aveva con Romualdo Parente, poeta scannese del Settecento-Ottocento, tanto da scrivere un libro sulla sua poesia dialettale. Non sto qui a declinare i titoli delle sue opere, che sono numerose. Per alcuni anni è stato professore di storia delle tradizioni popolari nell’Università dell’Aquila.

Ho avuto l’onore di essere stato suo amico e di essere stato ammesso a frequentare la sua casa. Mi è stato prodigo di consigli preziosi per la mia attività di giornalista, essendo stato egli per molti anni redattore del giornale “La Foce” di Scanno. Gli sono stato vicino durante la sua malattia e nei giorni in cui era ricoverato alla RSA di Villalago.

L’ho visto spegnersi lentamente. Mi sono addolorato per lui. In compenso ho appreso come un poeta sa aspettare con rassegnazione e fierezza la morte. Aveva dolori in tutto il corpo, ma mai un segno di disperazione, un urlo, un pianto. La morte stessa ha reso poesia. Addio, Marco! (R. G.)

IL DIRETTORE DEL GAZZETTINO DEDICA “Il Lunedì del Direttore” AL POETA MARCO NOTARMUNZIultima modifica: 2017-06-19T08:33:13+02:00da vivrescanno
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