VICENDA AMODEI… il costo di procedure non rigorose! Confermato anche nel giudizio civile una gestione inaccettabile della cosa pubblica e dei SOLDI versati dai contribuenti che fa emergere elementi “non certo rassicuranti”. Grande incertezza nei conti, con una rendicontazione del contratto di appalto che mostra, a distanza di anni,  ingenti debiti (circa 100 mila euro) del Comune verso l’appaltatore emersi dopo una “laboriosa e onerosa perizia disposta dal giudice”. II Comune che paga somme rilevanti non dovute (prossime a 200 mila euro circa 400 milioni delle vecchie lire)   che “per affermazione dello stesso Comune” sarebbero state “indebitamente”  corrisposte alla ditta  e di cui a distanza di anni  si “CHIEDE LA RESTITUZIONE”. La presenza di anomalie contabili per  somme significative (circa 30 mila euro) legate a pagamenti non previsti in contratto e che dagli accertamenti esperiti risulta “difficilmente apprezzabile sotto il profilo contabile poiché eccessivamente sintetica e generica…” Non è stata possibile una ricostruzione completa  per “l’ostruzionismo” del Comune verso le indagini peritali e quindi ”…non consentendo di fatto al ctu di riscontrare e verificare…” Alla luce degli elementi emersi alcune domande sono d’obbligo……. Perché non sono state saldate alla ditta gli oneri dovuti ma ci si è infilati in un “faticoso” e “onerosissimo” contenzioso? . . Perché si sono invece liquidati importi non  dovuti? A quale titolo si sono liquidati importi non rientranti nel contratto? A quale capitolo di bilancio vanno imputate? Perché non si sono forniti gli elementi chiarificatori? Cosa si ha da nascondere!!!!  UN COMPORTAMENTO che riteniamo NULLA HA A CHE VEDERE CON LA TRASPARENZA.