Siamo al capolinea !!!!…

Durissimo editoriale del FT
“Silvio, è ora di andare”

Il quotidiano della City esorta i parlamentari italiani a “votare la sfiducia” e definisce Berlusconi come “un politico plutocrate”. Nella corrispondenza: “L’ultimo episodio della saga disperata si avvicina alla farsa”. Impietosi anche i principali giornali tedeschi
.

.

.

ROMA – “Silvio, time to go”. Il messaggio del Financial Times è perentorio fin dal titolo: “Silvio, è ora di andare”. Un editoriale non firmato, dunque espressione dell’opinione della direzione, sul più importante quotidiano finanziario d’Europa esorta apertamente i parlamentari italiani, inclusi quelli della coalizione di governo, a “votare la sfiducia” al premier nella seduta di stamani alla Camera.

Il quotidiano della City ricorda che nel dicembre scorso il Cavaliere era sopravissuto a un analogo voto, ma da allora “ha condotto l’Italia in uno stallo politico che ha impedito il passaggio delle riforme strutturali di cui il suo Paese ha disperatamente bisogno”. E il risultato è una crisi che sta “minacciando la posizione fiscale dell’Italia così come la sopravvivenza dell’eurozona”.

L’impasse ora deve finire, afferma il Financial Times. “I parlamentari italiani, in particolare quelli la cui assenza ha contribuito alla recente sconfitta sul budget alla Camera, devono mettere fine a questa farsa, facendo calare il sipario su un politico plutocrate il cui bilancio è molto peggiore dei suoi esagerati resoconti e delle aspettative di elettori ormai da tempo disillusi”.

L’affermazione di Berlusconi, secondo cui soltanto lui può dare stabilità politica all’Italia, è smentita dalle numerose defezioni che la sua coalizione ha sofferto nell’ultimo anno, osserva l’editoriale. E

la sua promessa di rimettere in moto l’economia nazionale è smentita da un’azione di governo in cui i suoi affari e gli interessi politici sono praticamente inseparabili, aggiunge l’articolo.

Se il governo cadrà, conclude il Ft, il Paese dovrebbe accelerare il processo di riformare l’economia. “In teoria, questo potrebbe essere fatto da un governo di centrodestra guidato da un altro leader, ma i legami di molti parlamentari con Berlusconi sembrano escludere tale possibilità. L’opzione meno peggiore è allora indire elezioni anticipate, forse dopo che un governo ad interim abbia intrapreso le misure necessarie per mantenere la disciplia fiscale del Paese e cambiato una legge elettorale profondamente impopolare”.

L’editoriale si chiude con un messaggio grave ed urgente: “L’Italia deve salvare se stessa per salvare l’Europa. Il Parlamento dovrà tenerlo a mente durante il voto di oggi”.

Oltre all’editoriale, il Financial Times pubblica in prima pagina una foto di Berlusconi con la testa tra le mani, con accanto Giulio Tremonti dopo il suo intervento alla Camera 1. Il titolo è: “Mal di testa: Berlusconi affronta l’ennesimo voto di fiducia”. Poi c’è l’analisi impietosa del corrispondente a Roma Guy Dinmore: “L’ultimo episodio della saga disperata di Berlusconi si avvicina alla farsa”.

“Showdown numero 51 per il Cavaliere”, titola Spiegel online. “Per Berlusconi si fa seria, finisce oggi la sua éra?”, si chiede in apertura Bild online. E così via. Tutti i grandi media tedeschi  – cartacei o internettiani, conservatori, liberal o progressisti – sono d’accordo: Berlusconi è lo zimbello, che dà un’immagine ai minimi storici di se stesso e purtroppo anche dell’Italia.

Spiegel lo prende in giro notando come proprio lui dica che non ci sono alternative serie al suo potere, nonostante l’ultimatum di Confindustria e i messaggi ignorati della Bce. Bild ricorda gli innumerevoli scandali di corruzione e di sesso che coinvolgono il premier e sottolinea che è stato criticato sia dal capo dello Stato Giorgio Napolitano sia da Mario Draghi il quale come futuro presidente della Banca centrale europea è diventato, grazie alle lodi di Angela Merkel, l’italiano in cui i tedeschi ripongono maggior fiducia. La pessima immagine del ‘Berlusconistan’ sui mezzi di informazione tedeschi contrasta in questi giorni con resoconti ben più lusinghieri sul resto d’Europa: Spagna al voto, Francia che tassa i ricchi e concorda con Berlino la salvezza d’Europa, Polonia che conferma i riformisti al potere. Solo a Roma la prima immagine si chiama bunga bunga.

(14 ottobre 2011)

Siamo al capolinea !!!!…ultima modifica: 2011-10-14T13:21:00+02:00da vivrescanno
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.