Era il 5 luglio 2019 quando sul blog Vivere Scanno scrivevamo “Scanno, seggiovia aperta fino a settembre …e poi?”
Sul giornale il centro (clicca qui per leggere l’articolo), lo stesso giorno, veniva dato il resoconto della inaugurazione (!?) della riapertura estiva della Seggiovia di Collerotondo nella quale venivano fatti annunci molto promettenti sia dal governatore regionale che dichiarava «La ripartenza e l’ampliamento degli impianti sciistici di Scanno può e deve diventare al più presto realtà» che dagli amministratori che comunicavano di aver presentato un progetto (?!) per “l’acquisto dal tribunale di Sulmona delle seggiovie della Valle Orsara,…” ma che servivano altre risorse «che unite a quelle del privato possono migliorare la ricettività turistica del territorio e facilitare gli interventi sulle infrastrutture».”
Noi che siamo nati nel 2006 per stimolare la ripartenza proprio del bacino di Collerotondo con un po’ di scetticismo concludevano l’articolo riprendendo un passo del Nastro Rosa del grande Lucio Battisti “Lo scopriremo solo vivendo”.
Oggi, purtroppo, vediamo che neanche la Seggiovia di Arroccamento (del Comune) questa estate ha funzionato eppure, durante la scorsa Amministrazione Spacone, sulla Seggiovia e’ stato effettuato un investimento “pubblico” di oltre 600 mila euro per rimetterla in piena efficienza (di cui una quota peraltro pare debba ancora essere versata dall’Ente finanziatore).
Un impianto che, visti gli alti flussi turistici riscontrati sin dal mese di giugno, quest’anno avrebbe potuto produrre entrate più sostanziose degli anni scorsi (crediamo piu’ del doppio) aiutando l’economia e producendo lavoro nel paese con conseguenti benefici al bilancio comunale.
Ci domandiamo allora.
Che fine hanno fatto le belle parole del Governatore? Con quali fondi PUBBLICI si intendeva acquistare gli impianti di risalita di Collerotondo? Quali fondi PRIVATI?
Domande che crediamo meritano delle risposte (dal Consiglio e dall’Organo di governo) per la rilevanza strategica del Bacino di Collerotondo per il paese e il repentino cambio di rotta dell’Amministrazione passata da bellissimi annunci al calvario del dissesto. Una scelta, quest’ultima, che sta disperdendo risorse socio-economico e producendo spese (giudiziarie e commissario) che non aiutano l’equilibrio di bilancio (anche in era coronavirus).
