Il consigliere Nannarone, sul gazzettino, continua a fornire “a gocce” informazioni sul merito della sentenza del tribunale di L’Aquila che ha riconosciuto il diritto “soggettivo” al Comune di Scanno di vedersi elargire il contributo di 825 mila euro.
Un contributo che la regione, dopo la revoca, aveva promesso di ridarci ma che in realtà ciò non è avvenuto in quanto la delibera di giunta del 2011 era priva di coperta finanziaria.
La ricostruzione del consigliere Nannarore, che si riportata a stralcio, conferma le inadempienze riscontrate dalla regione.
Emerge infatti che non è stato rispettato quanto concordato tra la regione e il Comune di Scanno con il piano di investimento che fu unanimamente approvato in consiglio comunale su spinta del “tavolo per l’unione” che, nasce (dal basso) proprio con l’obiettivo di svelenire il “clima” e di creare, attraverso un franco e democratico confronto, le condizioni per una larga condivisione in consiglio comunale sulle scelte da assumere per una stabile ripartenza del bacino di collerotondo.
Scelte poi rimesse in discussione tanto da portare la regione addirittura a revocare il finanziamento. Un fatto che ha posto seri problemi agli equilibri di bilancio tanto che, nei successivi anni (circa 7 anni) il deficit ha superato i 2 milioni di euro (questo almeno è quanto emerge dai numeri che girano attualmente).
Quel che non si comprende è come sia possibile che, nonostante l’esperienza vissuta nell’ultimo decennio, si persevera nel privilegiare il clima di scontro che non ha fatto bene al nostro paese anzi…