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RIMBORSO IVA SULLA TARSU/TIA

Ricordiamo a tutti che con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009 della Corte Costituzionale è stato sancito che la TIA, ossia la Tariffa di Igiene Ambientale (ex TARSU) è una tassa e non una tariffa, di conseguenza non soggetta all’Iva del 10%.

Ne deriva che tutti coloro che dal 1999 al 2009 hanno pagato la TIA comprensiva di IVA hanno diritto ad ottenere il rimborso di quest’ultima per tutti i 10 anni trascorsi.

Dal 1999, infatti, molti Comuni hanno sostituito la TARSU, tassa sui rifiuti solidi urbani, con la TIA, tariffa di igiene ambientale, come stabilito dall’art. 49 del Decreto Legislativo n. 22 del 1997 (Decreto Ronchi) e dal Decreto Presidente della Repubblica n. 158 del 1999.

Nel momento in cui si è passati dalla tassa alla tariffa è divenuto possibile applicare su quest’ultima l’IVA al 10% finché non è intervenuta la pronuncia della Corte Costituzionale del 2009.

Tutti coloro che presenteranno l’istanza ai Comuni o le aziende municipalizzate, che non avessero già provveduto a recepire le disposizioni della sentenza a mezzo di regolamenti comunali, avranno in questo modo avanzato sia la domanda di rimborso sui precedenti pagamenti sia la sospensione dell’applicazione dell’IVA sulle prossime fatture; diversamente si continuerà a pagare l’imposta senza previsione di rimborsi, in quanto il beneficio non scatta in maniera automatica ma solo a seguito di apposita richiesta in tal senso.

Naturalmente, prima di presentare la richiesta di rimborso, occorre verificare che nelle fatture pagate sia stata effettivamente addebitata l’IVA. Dopodiché è necessario avere tutte le ricevute di pagamento relative alla TIA, che devono essere allegate in copia alla domanda di rimborso.

Per chi non avesse già provveduto, alleghiamo il modulo da inoltrare al Comune di appartenenza o alla azienda municipalizzata o al gestore privato che eroga il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con le istruzioni per la compilazione.