La questione morale torna di attualità …

foto Guardia di Finanza
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12:40 – Sono stati arrestati dalle Fiamme gialle di Milano l’ex assessore all’Edilizia del Comune di Sesto San Giovanni, Pasqualino Di Leva, e l’architetto Marco Magni. L’accusa per entrambi è di corruzione nell’ambito dell’inchiesta dei pm di Monza sulle presunte tangenti relative alle aree ex Falck e Marelli. La richiesta d’arresto è stata avanzata anche per l’ex sindaco Filippo Penati, ma il gip l’ha respinta.

Le due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip del Tribunale di Monza, Anna Magelli, su richiesta dei pm di Monza Franca Macchia e Walter Mapelli. Le indagini puntano a ricostruire alcune procedure amministrative relative a interventi di carattere urbanistico, in merito alle quali la Guardia di Finanza di Milano aveva eseguito numerose perquisizioni, lo scorso luglio, anche presso il Comune di Sesto San Giovanni.

Secondo l’accusa, sarebbero state corrisposte, o promesse, somme di denaro per agevolare il rilascio di alcune concessioni o per impostare secondo determinati criteri il Piano di Governo del Territorio.

Stando al gip, il presunto giro di tangenti svelato dall’inchiesta della Procura di Monza sulle aree ex Falck e Marelli di Sesto San Giovanni, era inserito ”nella cornice di un sistema di corruzioni che ha contraddistinto per lungo tempo la gestione della cosa pubblica da parte di alcuni pubblici amministratori”. Nell’ordinanza si legge che Di Leva e Magni hanno dimostrato ”pervicacia” nel ”perseverare nella loro illecita attivita”’, mostrando anche una ”spiccata” capacita’ ”a delinquere” oltre che una ”pericolosita’ sociale”.

Gip dice no all’arresto di Penati, reati prescritti
La Procura di Monza ha chiesto l’arresto in carcere per Filippo Penati, ma il gip Anna Magelli ha respinto la richiesta di custodia cautelare perché i reati di corruzione di cui è accusato l’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo sono prescritti. Il giudice, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti relative alle aree Falck e Marelli di Sesto San Giovanni ha anche rigettato la richiesta d’arresto formulata dai pm nei confronti di Giordano Vimercati, ex braccio destro di Penati indagato nell’inchiesta.

Gip: “Da Penati gravissimi fatti di corruzione”
Le indagini della procura di Monza su un presunto giro di tangenti relative alle aree ex Falck e Marelli di Sesto S.Giovanni ”dimostrano l’esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione posti in essere da Filippo Penati e da Giordano Vimercati nell’epoca in cui questi rivestivano la qualifica di pubblici ufficiali, prima presso il Comune di Sesto S.Giovanni e poi presso la Provincia di Milano”. Lo scrive il gip di Monza, Anna Magelli, nell’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta dei pm di arrestare l’esponente del Pd ed ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo.

Il giudice, infatti, spiega nel provvedimento che a carico di Penati sussistono i ”requisiti dei gravi indizi di colpevolezza” ma ”l’applicazione di qualsivoglia misura cautelare e’ preclusa dall’intervenuta causa di estinzione del reato” per prescrizione. Il gip ritiene che ”per quanto attiene ai fatti di corruzione posti in essere da Penati e da Vimercati, si tratta di episodi che risalgono agli anni ’90 e agli anni dal 2000 al 2004” per cui dunque e’ intervenuta la prescrizione.

Penati: “In pezzi credibilità accusatori”
“Oggi si sgretola e va ulteriormente in pezzi la credibilita’ dei miei accusatori”. E’ il commento dell’ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, dopo che questa mattina il Gip ha respinto la richiesta di arresto nei suoi confronti, avanzata dalla procura di Monza nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti per la riqualificazione dell’area ex Falck. “Nei giorni scorsi dalle notizie di stampa erano gia’ apparse evidenti le contraddizioni e l’infondatezza delle ricostruzioni dei fatti unilaterali e false dei due imprenditori inquisiti, che sono il pilastro su cui si regge l’impianto accusatorio nei miei confronti – ha aggiunto Pentai -. Ora anche il gip ne ha riconosciuto l’inattendibilita’, smentendoli nei fatti. Infatti le loro dichiarazioni relative alla concussione si sono rivelate non attendibili. Come e’ del tutto evidente, questo aggiunge un’ulteriore e importante elemento all’inaffidabilita’ di tali dichiarazioni”.

“Continuo a ribadire – ha concluso – la mia totale estraneita’ ai fatti che mi sono addebitati. Piu’ passa il tempo e piu’ appare chiaro che le dichiarazioni dei miei accusatori sono false.

Gip: “Penati temeva rivelazioni Di Caterina”
Filippo Penati ”si sente costantemente in debito” con l’imprenditore Piero Di Caterina, col quale aveva ”rapporti di dare/avere”, ne teme ”le rivelazioni” e per questo dimostra una ”perdurante disponibilita”’ ad ”intervenire” nel suo ”interesse” anche ”con gli esponenti della neo giunta milanese”.

Lo scrive il gip di Milano Anna Magelli nell’ordinanza con cui ha respinto la richiesta d’arresto per l’esponente del Pd. Per il gip, l”’indizio principe” dei rapporti tra Di Caterina e Penati e’ rappresentato ”dal preliminare di vendita concluso il 14-11-2008 da Di Caterina e da Binasco Bruno”, che e’ un ”mero strumento giuridico volto a fornire una giustificazione del passaggio dal Gruppo Gavio a Di Caterina della somma di 2 milioni di euro”. Somma, spiega il gip, ”che corrispondeva all’importo delle somme che a quell’epoca Penati doveva ancora restituirgli (a Di Caterina, ndr), a fronte di finanziamenti sino a quel momento ricevuti dallo stesso Di Caterina”.

Il giudice, inoltre, riporta in parte anche il contenuto di una telefonata del 17 maggio 2010 tra Penati e l’imprenditore, titolare dell’azienda di trasporti Caronte. Di Caterina, si legge nell’ordinanza, ”in ordine alle concessioni relative al trasporto pubblico” chiede al ”politico un suo diretto ‘intervento”’ sui sindaci di Cinisello Balsamo e Segrate. Penati gli dice: ”Fammici muovere adesso, fammi muovere, capire chi c’e’ li’ dove si puo”’. Inoltre, scrive ancora il gip, l’ex presidente della Provincia di Milano interviene ”in prima persona nei confronti di alcuni sindaci aderenti al Consorzio”, il Consorzio Trasporti Pubblici, ”(peraltro con nessun risultato favorevole a Di Caterina) non declinando l’invito rivoltogli da Rugari (Antonio, presidente del Consorzio, ndr) ad interfacciarsi a tale riguardo anche con gli esponenti della neo giunta milanese”. Peraltro, conclude il gip, ”di tali eventuali contatti con gli assessori milanesi in atti non vi e’ traccia alcuna”.

 
 


La questione morale torna di attualità …ultima modifica: 2011-08-29T18:57:22+02:00da vivrescanno
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