L’AQUILA: AUTONOMA SISTEMAZIONE, IN 500 HANNO PRESO DOPPI CONTRIBUTI

IL DATO E’ EMERSO DURANTE UNA SEDUTA DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA
GIULIANI: ”HO VISTO COSE CHE NON MI PIACEVANO, MA SONO STATA STOPPATA”

L’AQUILA: AUTONOMA SISTEMAZIONE,
IN 500 HANNO PRESO DOPPI CONTRIBUTI

L’AQUILA – Circa 500 coppie dell’Aquila, ma con i coniugi con residenza in due diverse abitazioni, avrebbero riscosso, nel tempo, un doppio contributo di autonoma sistemazione senza averne diritto.

È quanto è emerso nel corso della seduta del 15 settembre scorso della Commissione comunale di controllo e garanzia, presieduta dal consigliere di Forza Italia Enzo Lombardi, cui hanno partecipato anche il coordinatore della Struttura per la gestione dell’emergenza (Sge), Roberto Petullà, l’assessore comunale all’Assistenza alla popolazione Fabio Pelini e la responsabile della Funzione 6, area Assistenza alla popolazione della Sge, Paola Giuliani, dirigente del Comune.

In pratica molte coppie, non divorziate né separate, hanno fatto doppia richiesta del Cas come se si trattasse di due nuclei familiari distinti, percependo così un contributo maggiorato.

COPPIA SINGOLA 400 EURO, COPPIA “DOPPIA” 800

Per fare un esempio: marito e moglie, entrambi sotto i 65 anni, in nucleo singolo hanno diritto a 400 euro, con la scissione, invece, ne riscuotono 800 (ai mononuclei, infatti, spetta il raddoppio del Cas, che passa da 200 a 400 euro), se il tutto si moltiplica per 500 ne esce fuori che, per ogni mese in cui la situazione è rimasta tale, il Comune potrebbe aver erogato 200 mila euro in più.

Tutto ciò nonostante, su espressa richiesta del Comune di Ofena (L’Aquila), l’ex coordinatore della Sge Carlo Visca, avesse espressamente affrontato il caso e rilasciato un parere preciso: “in materia di concessioni di contributi si ritiene applicabile la definizione di nucleo familiare comprendente i coniugi che pur in presenza di diversa residenza anagrafica fanno parte di un unico nucleo”

PAOLA GIULIANI: “HO VISTO COSE CHE NON MI PIACEVANO”

Una situazione che non è sfuggita ad alcuni consiglieri comunali che hanno denunciato il fatto in Commissione, trovando la conferma nelle parole della Giuliani: “nell’agosto 2009, quando le richieste di Cas erano innumerevoli, ho svolto dei minimi controlli a campione e ho visto cose che non mi piacevano”.

“Per cui – ha aggiunto – ho fatto una lettera al sindaco, al Servizio elaborazione dati, alla ragioneria, ed è tutto agli atti, a meno che non siano andati dispersi, ma è tutto protocollato, con la quale interrompevo l’erogazione del Cas, perché dicevo che c’erano delle cose che non mi quadravano”.

“Il sindaco mi ha fatto fare una lettera – ha ricordato la Giuliani – cioè è scoppiato un caso di stato, mi ha fatto scrivere una lettera, non mi ricordo se a me personalmente o indirizzata al Comune, con la quale si diceva che vista la situazione non dovevo fare controlli. Che ai controlli si poteva soprassedere perché c’era troppa confusione in quel momento di estrema emergenza”.

“Quindi nonostante la mia preoccupazione circa eventuali erogazioni illegittime, io sono stata costretta a mandare avanti queste liquidazioni. E allora si parlava di milioni di euro. Con un ordine scritto – ha spiegato ancora la Giuliani – io sono tenuta a eseguire come dirigente, a meno che non accerti che sia penalmente rilevante e a quel punto non avevo gli elementi per poter sostenere che era penalmente rilevante”.

PELINI: ”DOPPI PAGAMENTI PER EVITARE RICORSI”

Pelini ha motivato la decisione del Comune di procedere comunque al pagamento, nonostante gli avvertimenti della Giuliani, sostenendo che l’ente ha “subìto diversi ricorsi, anche al Tar, da parte di questi nuclei familiari che beneficiavano del doppio contributo”.

“In base a questo – ha proseguito Pelini – è stata consultata l’Avvocatura comunale che, facendo riferimento al codice di procedura civile e al concetto di stato anagrafico, ha stabilito che va erogato il Cas”. 

PETULLA’: “CARTE ALLA CORTE DEI CONTI”

Le parole di Pelini hanno sorpreso non poco Petullà, il quale ha annunciato l’accesso agli atti, fatto il giorno dopo la seduta, il 16 settembre, però a oggi, come ha precisato ad AbruzzoWeb: “non mi è stato consegnato nulla, in queste ore provvederò a reiterare la richiesta”.

Alla richiesta su che fine farà la documentazione, Petullà ha risposto: “sarà interessata la Corte dei conti, perché potrebbe configurarsi il danno erariale. Se dovessimo ravvisare anche estremi di reato – ha annunciato – abbiamo il dovere di inviare le carte alla Procura”. A tal proposito nei prossimi giorni verrà preparata una relazione da proporre alla magistratura contabile.

Concetto ribadito anche in Commissione: “Sulla direttiva del doppio Cas abbiamo già detto, per noi era chiaro non si potesse. Purtroppo, avendo appreso che il Comune sa che viene irregolarmente corrisposto, io domani chiederò come mai viene erogato un contributo in deroga alle direttive del commissario. Siccome l’assessore Pelini ha detto ‘lo sapevamo’, io a questo punto non posso che dire: domani chiedo gli atti”.

“Poi ognuno si assumerà le sue responsabilità”, ha concluso Petullà. (red)

L’AQUILA: AUTONOMA SISTEMAZIONE, IN 500 HANNO PRESO DOPPI CONTRIBUTIultima modifica: 2011-09-28T14:38:03+02:00da vivrescanno
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