Il dissesto di Scanno e Palombaro Stessa origine con due Percorsi diversi

cropped-cropped-logo-vivere-scanno.jpgScanno, sul Gazzettino della Valle del Sagittario e’ stato pubblicato un articolo a firma di R. Nannarone, ex Consigliere Comunale delegato alle finanze, che fa una disamina del “curioso parallelismo tra la delibera del nostro paese e quella del Comune di Palombaro”.

Dissesto finanziarioInfatti anche a Palombaro la dichiarazione del dissesto sarebbe stata assunta “…..su consiglio del professore di economia all’università D’Annunzio Andrea Ziruolo”  e non, come previsto dalla normativa riconfermata daL TAR e non smentito dal Consiglio di Stato, a seguito dell’accertata sussistenza dei vincolanti presupposti di legge.

In ambedue i casi non  e’ stata seguita la procedura del dissesto guidato dalla Corte dei Conti (senza costi per il Comune)  che prevede a cura della stessa la verifica della sussistenza  dei presupposti  e, in caso di accertata sussistenza,   l’attivazione del Prefetto per diffidare il Consiglio Comunale a deliberare il dissesto.

Una procedura articolata introdotta dal legislatore per dare la piu’ ampia garanzia ai cittadini  assicurata dalla Corte dei Conti nella fase istruttoria  (Ente istituzionale qualificato certamente piu’ garantista di un privato consulente esterno)  e  dal Prefetto, nella fase amministrativa conclusiva.

La dichiarazione di dissesto  del Consiglio Comunale va infatti impugnata al TAR con costi e conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Cio’ e’ forte deterrenza per cittadini normali, tanto e’ vero che a Palombaro  la delibera di dissesto,  non e’ stata impugnata, con la conseguenza non voluta  dal legislatore, che il Comune e’ andato in fallimento non per un “obbligo” amministrativo ma  su “consigliooneroso di un soggetto esterno alla  pubblica amministrazione. Una situazione incomprensibile in quanto non  offre le garanzie volute dal legislatore.

La dichiarazione del  “dissesto”  infatti e’ una scelta dolorosa in quanto prevede procedure straordinarie che hanno ricadute pesanti sia sulla collettivita’  che sui creditori.

Conseguenze che, correttamente, il legislatore ha ritenuto di tutelare con una procedura “garantista” che coinvolge istituzioni come la Corte dei Conti e il Prefetto e che gli Enti  dovrebbero applicare per rispetto di tutta la collettività.

Cosa direbbe in questo caso una donna con il costume  scannese?

”Cu vuo’ fa trist a ch c’ capta”

^^^

logo gazzettino

Il dissesto finanziario a Scanno e … a Palombaro (Ch) I due Comuni con una singolare concomitanza

di Roberto Nannarone

Ha destato certamente interesse qui a Scanno la notizia apparsa sui quotidiani regionali di inizio luglio dell’arrivo al Comune di Palombaro, in provincia di Chieti, del Commissario liquidatore nominato a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario deliberato dal Consiglio Comunale l’11 marzo 2020.

 Una procedura che richiama quella seguita anche da noi, avendo il Consiglio Comunale di Palombaro deliberato a fine luglio 2019 il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario, senza di fatto accedervi entro i termini dei 90 giorni previsti dalla legge. E così anche nel Comune di Palombaro, la Maggioranza Consiliare ha deliberato il dissesto finanziario, non senza una qualche perplessità per chi ha letto la notizia, perché i “troppi i debiti che continuano a riemergere dal passato” sono riferiti al quinquennio 2004/2009, e come ha dichiarato il Sindaco nella sua Relazione “la difficoltà finanziaria che interessa il nostro Comune non è stata generata nell’immediato ma è una situazione che si protrae da anni, con innesco nel 2004, e non ripianabile in via ordinaria”. Una scelta insolita se si considera che è arrivata dopo la rielezione del Sindaco per la terza volta, dopo aver amministrato ininterrottamente dal 2009.
Mi chiedo cosa possa fare il Commissario liquidatore per “arginare i debiti del passato” se questi sono costituiti dalle rate dei mutui contratti nel quinquennio 2004/2009, e riferite a somme comunque dovute agli Enti che hanno erogato i finanziamenti.
Una situazione analoga a quella di Scanno, dove il Commissario Liquidatore avrebbe ben poca competenza sul pagamento delle rate da restituire alla Cassa Depositi e Prestiti per le tre anticipazioni di liquidità effettuate negli anni 2014/2016, con piano di ammortamento all’epoca fissato in trenta annualità.
Ma ciò che mi ha incuriosito maggiormente è la dichiarazione del Sindaco, il quale avrebbe affermato che “in un’ottica di trasparenza e responsabilità e su consiglio del professore di economia all’università D’Annunzio Andrea Ziruolo, abbiamo avviato la procedura di liquidazione straordinaria”.
E’ quanto accaduto anche da noi!
Dalla lettura della relazione presentata dal Prof. Ziruolo al Comune di Palombaro il 4 novembre 2019 (quella di Scanno è stata protocollata il 26 novembre 2019) emerge chiaramente che l’Amministrazione comunale ha ritenuto di doversi avvalere di una figura specialistica ricaduta sul rag. Paolo Scioli, con il quale ha collaborato dal 2016, con una attività volta sia alla ricostruzione contabile dell’Ente e sia all’espletamento del lavoro di routine, al termine della quale sarebbero state individuate le criticità riformulate dallo stesso professore.
Anche a Scanno, l’attuale Amministrazione si è avvalsa della prestazione specialistica del rag. Paolo Scioli, il quale avrebbe curato la ricostruzione contabile con gli esiti riportati nella relazione del Prof. Andrea Ziruolo.
In poche parole, le procedure di dissesto finanziario di Scanno e Palombaro sono il frutto dell’attività svolta all’interno del settore finanziario dal rag. Paolo Scioli e della determinante relazione del Prof. Andrea Ziruolo, che in entrambi i casi è stata assunta come parte integrante e sostanziale della deliberazione consiliare.

Il dissesto di Scanno e Palombaro Stessa origine con due Percorsi diversiultima modifica: 2020-07-25T09:42:10+02:00da vivrescanno
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.