Dal gazzettino del Sagittario: Presentato a Scanno il libro di Simona Guerra: ”Il bambino di Scanno”

 

cropped-cropped-logo-vivere-scanno.jpg Scanno,  presentato il libro di Simona Guerra “il bambino di Scanno”.

Assente l’autore per un mal di schiena che l’ha tenuta bloccata che non gli ha consentito di fare un secondo viaggio in Abruzzo da Senigallia passando per le Gole del Sagittario che l’avevano tanto impressionata.

Sappiamo infatti che il passaggio attraverso tali Gole non e’ agevole. Per risolvere il problema era stato costituito un Comitato che, nonostante l’impegno profuso durante la campagna elettorale, non sembra abbia prodotto risultati. La palla sembra ora nelle mani della nuova Amministrazione che neanche nell’ultimo Consiglio abbia fatto conoscere le sue priorita’ per il futuro del paese anzi…

Si percepisce la volonta’ di tirare a campare pensando al quotidiano.

Presentato a Scanno il libro
donne di scannodi Simona Guerra:
”Il bambino di Scanno”

Il gazzettino del Sagittario.

SCANNO – Con l’organizzazione di Claudio D’Alessandro e Matilde Landriscina, curatori anche della mostra su Mario Giacomelli nello “Spazio” del Palazzo in Via Ciorla dal 28 agosto al 9 settembre, è stato presentato sabato scorso 1° settembre il libro di Simona Guerra “il bambino di Scanno”, ed. Postcart 2016. Doveva essere un secondo viaggio a Scanno per l’autrice, purtroppo assente alla presentazione per un mal di schiena che l’ha tenuta bloccata. Un viaggio non agevole in Abruzzo da Senigallia, già impressionata dalle orride gole del Sagittario quando volle visitare il paese qualche anno fa alla ricerca delle tracce di quella celebre foto dello zio Mario Giacomelli sul bambino di Scanno. Assente l’autrice, il libro è stato egregiamente presentato dal fotografo e freelance Claudio Marcozzi e dall’editore Claudio Corrivetti. Dopo l’introduzione di C. D’Alessandro e del sindaco G. Mastrogiovanni, Claudio Marcozzi ha, con profonda competenza, illustrato la figura di Mario Giacomelli, i suoi viaggi a Scanno nel 1957 e poi nel 1959 con Renzo Tortelli alla ricerca dei luoghi di Cartier-Bresson. Rimase così folgorato dal panorama di case con i camini accesi all’arrivo, che scese dall’ utilitaria ancora in moto per uno scatto. Allora i fotografi avevano poca considerazione in Italia, egli era un tipografo e fotografo nel tempo libero. Usava anche con la luce il flash perché la fotografia per lui non doveva essere rappresentazione della realtà alla maniera di Cartier-Bresson, ma una evasione verso l’irreale, il sogno, con i contrasti di luce che rendono l’immagine sfocata, con i visi irriconoscibili. Con la sua tecnica egli ha stravolto la fotografia italiana e nel 1964 la foto del bambino al centro di quattro donne in movimento mentre dalla chiesa di Sant’Antonio fanno ritorno a casa è stata di quelle selezionate su 20.000 al Museum of Modern Art di New York. La nipote Simona Guerra ne era rimasta affascinata, con quel bambino si era finanche identificata, aveva voluto ricercarne i luoghi, ma non le interessava conoscere l’uomo che era diventato, era rimasta legata a quell’immagine ideologica in cui spesso aveva cercato se stessa attraverso i racconti dello zio e non desiderava rompere l’incantesimo. Il riconoscimento di quel bambino in Claudio De Cola, oggi residente a Livorno, è stato fatto dal giornalista di Repubblica Michele Smargiassi. L’editore Corrivetti ha parlato dell’autrice, archivista fotografica, e dell’idea di raccontare, a distanza di 60 anni, quella foto come se fosse se stessa per far entrare anche la fotografia nella letteratura.

Dal gazzettino del Sagittario: Presentato a Scanno il libro di Simona Guerra: ”Il bambino di Scanno”ultima modifica: 2018-09-03T08:33:26+02:00da vivrescanno
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.