Sembra che il dibattito nel nostro paese continua a vedere le problematiche in retrospettiva nel segno di una vecchia ma sempre attuale tarantella napoletana che riteniamo utile riprendere nel passo più saliente.
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto… chi ha dato, ha dato, ha dato… scurdámmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisá!…
Ci pare infatti che non tutti abbiano compreso dove siano andati a finire strumentalizzando i bisogni del paese e ricercando sempre il meno peggio. Ciò che ha portato ad assumere soluzione sempre al ribasso rendendo sempre più difficile la risalita della china. Per mantenere le posizioni di primato invece si sarebbe dovuto ragionare su quali fossero le migliori soluzioni per il paese. Crediamo peraltro che ancorché allo stato non esistano soluzioni “immediate” sia assolutamente indispensabile invertire il “trend” abbandonando intanto il metodo di ricerca del consenso con logiche clientali e messo in moto una sorta di rivoluzione culturale che ponga al centro il bene comune.
Si rifletteva ad esempio come la tanto bistrattata scelta di urbanizzazione del “cullitto” oggi sia da considerare invece un punto di riferimento. Si ripensava alle violenti contestazioni contro la realizzazione del parcheggio sotto il piazzale della seggiovia che ha portato poi alla quasi osannata realizzazione del parcheggio ai piedi del centro storico, peraltro elevato sopra al piano stradale. Potremmo certamente fare tantissimi altri esempi da non imitare ma crediamo che il problema di oggi sia altro ed in primo luogo quello di creare opportunità di lavoro anche qualificato nel nostro paese.
Sembra utile rispolverare una vecchia ma sempre saggia proposta dei giganti….. “Mettete dei fiori nei vosri cannoni”
Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
Mettete dei fiori nei nostri cannoni era scritto in un cartello
sulla schiena di ragazzi che senza conoscersi, di città diverse,
socialmente differenti in giro per le strade della loro città
cantavano la loro proposta, ora pare ci sarà un’inchiesta
Tu come ti chiami? Sei molto giovane
Me ciami Brambilla e fu l’uperari lavori la ghisa per pochi denari
e non ho in tasca mai la lira per poter fare un ballo con lei
mi piace il lavoro, ma non son contento non è per i soldi che io mi lamento,
ma questa gioventù c’avrei giurato che mi avrebbe dato di più.
Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate, ma note musicali che formano gli accordi
per una ballata di pace, di pace, di pace.
Anche tu sei molto giovane, quanti anni hai?
E di che cosa non sei soddisfatto?
Ho quasi vent’anni e vendo giornali girando quartieri fra povera gente
che vive come me, che sogna come me sono un pittore che non vende quadri
dipingo soltanto l’amore che vedo e alla società non chiedo che la mia libertà.
Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate, ma note musicali che formano gli accordi
per una ballata di pace, di pace, di pace
E tu chi sei? Non mi pare che abbia di che lamentarti…
La mia famiglia è di gente bene con mamma non parlo, col vecchio nemmeno
lui mette le mie camicie poi critica se vesto così
guadagno la vita lontano da casa perché ho rinunciato ad un posto tranquillo
ora mi dite che ho degli impegni che gli altri han preso per me
Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate, ma note musicali che formano gli accordi
per una ballata di pace, di pace, di pace