Scanno, ieri è scaduto il termine di 60 giorni della procedura di rilievo delle passività.
Dall’avviso non si relevano le motivazioni della proroga di cui alla delibera n. 4/2021.
Rileviamo intanto che la Corte costituzionale (con sentenza del 1-3-2021) ha accetato che viola il principio dell’equilibrio di bilancio e della sana gestione finanziaria dell’ente, nonché il mandato conferito agli amministratori dal corpo elettorale, l’automatico avvio al dissesto quando una nuova amministrazione sia subentrata alla guida dell’ente e, chiamata a farsi carico della pesante eredità ricevuta dalle precedenti gestioni, non sia stata messa nella condizione di predisporre il PRFP.
Ciò in quanto i termini decorrono in epoca anteriore al suo insediamento e sono sganciati dal momento in cui acquisisce, con la sottoscrizione della relazione di inizio mandato, piena contezza della situazione finanziaria e patrimoniale dell’ente e della misura dell’indebitamento.
Una sentenza che crediamo colga in pieno lo spirito della legge che vuole un ripiano in continuatà di gestione e che riteniamo vicina alla nostra situazione dove in effetti non si era riusciti a riequilibrare il bilancio con un semplice “piano di rientro di breve durata” ma che forse era possibile perseguire con un “piano pluriennale” (di durata variabile dai quattro ai venti anni). Senza contare poi che le analisi operate su situazioni economiche riferite ad anni precedenti il 2018 mentre il dissesto è stato dichiarato dalla Corte dei Conti verso la fine del 2020.