Scanno, la domanda viene spontanea visti gli ultimi avvenimenti dove sembra emergere che la Corte dei Conti ha lasciato definitivamente il ruolo di ‘terzieta’” voluto dal legislatore per garantire al meglio la collettivita’.
Negli anni infatti ha modificato la normativa togliendo al Consiglio Comunale la discrezionalità imponendo la verifica “obbligatoria” della sussistenza di specifici requisiti e dato alla Corte dei Conti il “ruolo” tecnico-specialistico della valutazione contabile di supporto alle amministrazioni.
Regole che nel caso di Scanno sono state totalmente dimenticate regalando al paese un contenzioso giudiziario che non ha pari molto oneroso per la cassa comunale e per le tasche dei cittadini.
Come si puo’ accettare un dissesto quando e’ stato scongiurato dopo la revoca del finanziamento di 825 mila euro e si vuole fare adesso in tutti i modi con gli 825 mila euro tornati nella cassa comunale con il giudizio promosso contro la Regione dal Commissario subentrato all’amministrazione Giammarco.
Perche’ dopo tanto silenzio assistiamo ora a questo accanimento verso il nostro paese?
Vediamo sinteticamente gli accadimenti:
La nuova amministrazione non rimodula il Piano di riequilibrio approvato durante l’amministrazione Spacone dalla Corte dei Conti.E la Corte dei Conti non interviene!!!
La nuova amministrazione dopo oltre un anno della sua gestione decide di riavviare ad agosto 2019 la procedura del Piano di riequilibrio. E la Corte dei Conti non interviene!!!
L’amministrazione non predispone il Piano di riequilibrio del bilancio su consiglio oneroso di un consulente esterno. E la Corte dei Conti non interviene!!!
L’organo di revisione interna, preso atto della mancata predisposizione del Piano di rientro, propone all’amministrazione comunale di dichiarare il dissesto. E la Corte dei Conti non interviene!!
Il Consiglio Comunale su “parere” dello stesso consulente esterno e del revisore interno dichiara il dissesto finanziario. E la Corte dei Conti non interviene!!!
I cittadini e i consiglieri di minoranza impugnano la delibera di dissesto al TAR per l’assenza della sussistenza dei presupposti di legge. E la Corte dei Conti non interviene!!!
Il TAR sospende la delibera di dissesto finanziario accogliendo il ricorso dei cittadini. E la Corte dei Conti non interviene!!!
Il TAR annulla la delibera di dissesto finanziario accogliendo il ricorso dei cittadini. E la Corte dei Conti non interviene ma stimola la sua impugnativa al Consiglio di Stato (!?)
Il Presidente di sezione concede con decreto monocratico la sospensiva degli effetti della sentenza del TAR. E la Corte dei Conti non interviene!!!
Il Consiglio di Stato con ordinanza collegiale, assunta in Camera di Consiglio, rigetta implicitamente la sospensiva della sentenza del TAR e fissa sollecitamente l’udienza di merito per la sentenza definitiva al 19 novembre 2020. E la Corte dei Conti interviene….. quando ormai sembra pacifico, anche alla Corte dei Conti, che il Consiglio di Stato confermera’ l’annullamento del dissesto per vizi amministrativi la stessa Corte, invece di avviare la procedura di dissesto guidato ben chiarita dalla sezione autonomie, provvede d’imperio a dichiarare il dissesto tagliando radicalmente l’iter per accertare la sussistenza dei presupposti cosi come scandita dalla sezione autonomie
Una decisione che non chiarisce lo stato contabile ma che aumenta la confusione e il disagio dei cittadini.
Infatti se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del TAR ovvero annullerà il dissesto e il Prefetto diffiderà il Comune a dichiarare il dissesto quali delle due sarà prevalente?
Il Prefetto quale delle diffide dovrà inviare prima ai consiglieri. Quella per l’approvazione del rendiconto 2019 la cui scadenza era al 30 giugno 2020 o quella del dissesto dichiarato dalla Corte dei Conti successivamente l’undici luglio 2020?
Il dissesto dichiarato dalla Corte dei Conti avrà decorrenza 11 luglio 2020 o sarà retroattivo?
Un pastrocchio.
UN ACCANIMENTO GIURISDIZIONALE CHE SCANNO NON MERITA E SOPRATTUTTO NON LO AIUTA
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