Scanno, il dissesto passa nelle mani della Corte dei Conti sezioni riunite

cropped-cropped-logo-vivere-scanno.jpgIl Capogruppo di Minoranza, nel documento pubblicato dai giornali, ha segnalato che i 30 Settembre prossimo e’ prevista l’udienza sull’impugnativa della delibera della Corte dei Conti con la quale e’ stata avviata e chiusa immediatamente la procedura di “dissesto guidato”.
Nel precedente intervento infatti la stessa Corte dei Conti si era riservato solo di “avviare” la procedura di dissesto  agli esiti del giudizio amministrativo (che in primo grado peraltro si era chiuso con l’annullamento del dissesto).

Dissesto finanziarioInvece, a seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato che  ha confermato l’efficacia della Sentenza del TAR , lo ha chiuso attivando i provvedimenti del Prefetto (per la delibera del dissesto per ragioni economiche  ovvero in caso di inadempienza per scioglimento del Consiglio).

Provvedimenti che l’impugnativa alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti ha  sospeso in attesa degli esiti del giudizio.
Le obiezioni sulla delibera  sarebbero infatti legate sia alla procedura di “dissesto guidato”, che non risulta aderente a quanto statuito dalla Sezione Autonomie che ha chiarito puntualmente le modalità cui attenersi, sia sugli aspetti più squisitamente tecnici circa  le analisi e valutazioni economiche  che sarebbero state operate su dati non completamente aderenti alla situazione reale.

corte-dei-contiIn merito, nel seguito, riportiamo alcune delibere della Corte dei Conti, sezione Autonomie, che, nel puntualizzare i passi del  “dissesto guidato”,  ha fissato  principi e procedure che, in primo luogo, sono finalizzate a rimettere in equilibrio il bilancio dell’Ente (e non il dissesto) con un’istruttoria volta ad individuare le misure correttive (e verificarne l’attuazione) tenendo conto di ogni elemento sopravvenuto utile ad evitare il dissesto che rimane una “residua eventualità”  (guarda caso lo stesso principio applicato dal TAR per gli aspetti amministrativi).

PRINCIPI E PROCEDURE DELINEATE DALLA SEZIONE AUTONOMIE DELLA CORTE DEI CONTI

In merito al primo aspetto la Sezione Autonomie, con la delibera 12/2012, ha infatti  puntualmente delineato i passi procedurali

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Tale stralcio del dispositivo mostra chiaramente che e’ stata saltata la prima fase ovvero quella finalizzata ad indicare le misure correttive e verificarne l’attuazione in modo da scongiurare in ogni modo il dissesto costituendo la seconda fase,  di dichiarazione del dissesto, eventuale  (lo stesso principio peraltro applicato dal TAR per gli aspetti amministrativi).
Ci domandiamo per quale ragione non e’ stato tenuto conto dei benefici intervenuti  nel 2019.  La regione infatti, a seguito di  sentenza passata in giudicato, e’ stata costretta a restituire gli 825 mila euro  non erogati nel 2011 creando lo squilibrio di bilancio.
Un principio che la stessa Corte dei Conti, sezioni autonomie, ha statuito tra l’altro che nell’esame dei  piani di riequilibrio va considerato ogni eventuale elemento sopravvenuto:
8D9F1736-7B57-4E0F-9FF1-03732DD65DB0Precisando nello stesso dispositivo che essi valgono anche per la procedura di “dissesto guidato”.

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corte-dei-contidelibera chiusura dissesto guidato della Corte dei Conti

Nella delibera della Corte non si  comprende perché non e’ intervenuta immediatamente dopo la sentenza del TAR evitando così tutto ciò  che sta succedendo  da più di 5 mesi.
Il TAR infatti, sul piano amministrativo, aveva annullato la delibera del Consiglio  Comunale per cui sembrava doveroso, a quel punto, avviare il “disse sto  guidato” evitando cosi l’impugnativa al Consiglio di Stato che sarebbe divenuta irrilevante.
Il “dissesto”, infatti,  per la legge e’  l’ultima razio dopo aver effettuato una istruttoria volta ad esplorare ogni  soluzione alternativa di riequilibrio volta a scongiurarlo.  Istruttoria che,  per gli aspetti contabili, ha dato la competenza alla Corte dei Conti (e non dal Consiglio o Consulenti esterni) a garanzia anche dei cittadini.

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La Corte dei Conti, sezione autonomie,  ha chiarito che la procedura del piano di riequilibrio conduce al “dissesto guidato”  (e non al dissesto) che prevede una trasparente e specifica procedura puntualmente delineata con la delibera 12/2012 ( vedi delibera )di cui si riporta lo stralcio.

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Sostanzialmente dice che prima di attivare il Prefetto debba essere eseguita, a cura della Corte, un’istruttoria finalizzata ad individuare le misure per risanare l’Ente verificandone l’adozione da parte dell’Ente.3B6BD35C-61F6-4A8A-BE0F-3479B5687C1ACon successiva delibera  delle Sezione autonomie ha inoltre sancito che nell’esame dei piani di riequilibrio deve tenersi conto di ogni elemento, anche sopravvenuto, utile a scongiurare il dissesto:8D9F1736-7B57-4E0F-9FF1-03732DD65DB0
Nel nostro casi non vi sembra sia stata valutata  la restituzione, nel 2019, degli  825 mila euro spesi nel 2011 ma non erogati allora dalla regione creando problemi al bilancio.
Precisa inoltre che ciò  va applicato anche alla  procedura di  “dissesto guidato” assegnate alle Sezioni regionali ai sensi dell’articolo 6 comma 2 del d.lgs.n.149/2011.

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Sono stati applicati tali principi  a Scanno.

A vedere la reazione della minoranza e i primi esiti della giustizia amministrativa sembra di no tanto che nei giornali tale situazione viene definita  IL CASO SCANNO.

 

Scanno, il dissesto passa nelle mani della Corte dei Conti sezioni riuniteultima modifica: 2020-09-28T10:11:14+02:00da vivrescanno
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