Questa è la sintesi della recente delibera della Corte dei Conti che, dopo l’annullamento del dissesto da parte del Consiglio di Stato, avvia e chiude immediatamente la procedura di dissesto guidato senza richiedere all’amministrazione il rendiconto allo stato attuale. Ricordiamo che l’ultimo rendiconto approvato dall’attuale amministrazione risale al 2018 che peraltro risultava in equilibrio.
Cosa dice la Corte?
- che il Consiglio di Stato con la delibera collegiale del 25 giugno 2020, non confermando la sospensiva del decreto del presidente di sezione, ha ripristinato gli effetti della sentenza del Tar che ha annullato il dissesto.
(Un fatto pacifico che il gruppo di maggioranza (mai smentito) non ha mai riconosciuto e che era stato di fatto confermato il dissesto)
- che il Consiglio Comunale non poteva deliberare il 6 dicembre 2019 il dissesto finanziario. Ha infatti riconosciuto la fondatezza del ricorso avanza dai cittadini asserendo che “la mancata presentazione del piano di riequilibrio entro il termine perentorio di legge produce “ipso iure” che il Consiglio Comunale nè può revocare la delibera di adesione al piano di riequilibrio nè adottare alcun atto se non quelli preordinati alla dichiarazione di dissesto secondo la disciplina di cui all’art.6, comma 2 del d.lgs. n.149/2011.
Fatti più volte evidenziati in questo blog (e non solo) che la delibera della Corte dei Conti non puo’ certo cancellare.
La conferma insomma che le censure del TAR erano e sono fondate sul piano amministrativo e che quindi la delibera con la quale e’ stato dichiarato il dissesto il 6 dicembre 2019 e’ in contrasto con la procedura di legge prevista dal già richiamato Art.6, comma 2 del d.lgs. n.149/2011.
Tanto e’ vero che la Corte dei Conti e’ potuta intervenire solo dopo che il Consiglio di Stato ha ripristinato gli effetti della sentenza del TAR che ha annullato il dissesto.
Ci domandiamo allora perche’ la Corte dei Conti:
–non e’ interventa appena emessa la sentenza di annullamento del dissesto da parte del Tar
– ha invece atteso (!,,….) l’impugnativa al Consiglio di Stato della sentenza del TAR
– non ha ora atteso la sentenza definitiva del Consiglio di Stato sulla legittimità’ della delibera di dissesto
Domande che crediamo rimarranno senza risposte eppure i giudizi hanno probabilmente aggravato la situazione.
Tra l’altro non si e’ attivata neanche completamente la procedura di dissesto guidato procedura che prevederebbe due distinte fasi la prima di carattere preventivo (che prevede l’invito all’ente ad adottare misure correttive peraltro già all’attenzione dei consiglieri) e la seconda decisoria (che prevede la verifica dei pressupposti di legge per il dissesto). Con la delibera acclusa la Corte dei Conti è passato direttamente alla “decisione” (su questo torneremo nei prossimi giorni).
Comunque alla luce di quanto acclarato dalla Corte dei Conti crediamo sia impellente approvare il rendiconto del 2019 in modo da chiarire a tutti l’effettivo stato finanziario dell’Ente.
Del. n. 131_2020_PRSP_Comune_di_Scanno (AQ)