Il Tar accoglie il ricorso di 4 Comuni della Valle Peligna contro l’esclusione dal cratere sismico
SCANNO INERTE… NON E’ TRA I RICORRENTI… E PENSARE AI DANNI RICEVUTI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI… CIO VENGONO IN MENTE AD ESEMPIO LE CIFRE ESAORBITANTI PER DEMOLIRE E RICOSTRUIRE LA SCALA DI EMERGENZA DELLA SCUOLA…
Il Tar accoglie il ricorso di 4 Comuni della Valle Peligna contro l’esclusione dal cratere sismicoSi tratta di Sulmona, Pettorano sul Gizio, Roccacasale e Prezza. Ora il commissario straordinario per l’emergenza terremoto in Abruzzo, dovrà procedere a una nuova valutazione.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dei Comuni di Prezza, Roccacasale, Sulmona e Pettorano sul Gizio, contro la loro esclusione dal cratere sismico annullando il decreto n.3/09 con cui sono stati identificati i 49 Comuni interessati dal sisma del 6 aprile 2009. Nella sentenza i giudici amministrativi spiegano che da parte del Commissario delegato per l’emergenza terremoto in Abruzzo ci sarebbe stata l’omessa valutazione dei danni subiti dai Comuni ricorrenti. Con l’annullamento dell’ordinanza non ci sarà un automatico inserimento nel cratere sismico dei Comuni esclusi, ma si dovrà procedere a una nuova valutazione della documentazione prodotta dalle municipalità, da parte del commissario delegato per l’emergenza in Abruzzo. Avevano presentato ricorso contro l’esclusione dal cratere sismico e quindi dalle agevolazioni previste dalla Presidenze del Consiglio dei Ministri per i paesi colpiti dal terremoto, altri 6 Comuni della Valle Peligna di cui si attende ancora la decisione del Tar. Ma alla luce delle sentenze già emanate, con molta probabilità anche i ricorsi di Corfinio, Introdacqua, Pratola Peligna, Raiano, Cansano e Vittorito avranno lo stesso esito. A proporre la via del ricorso al Tar era stato il vice presidente del consiglio comunale di Sulmona, Antonio Iannamorelli, il quale – facendo riferimento al caso del Comune di Grottolella (Avellino), escluso dal decreto sul terremoto dell’Irpinia, e riammesso poi dal Tar – invitò i Comuni della Valle Peligna a fare altrettanto.