Scanno, una notizie non certo positiva per i cittadini scannese e non che continua a pagare con aliquote al massimo le imposte e tassa per la raccolta dei rifiuti più degli altri paese con analoga vocazione turistica.
Per la raccolta dei rifiuti peraltro, visto il trend in discesa dei costi del servizio, si attendevano delle conseguenti riduzioni delle tariffe che invece quest’anno sono in crescita dopo la pubblicazione delle nuove tariffe della Tari per il 2021 dal MEF nonostante sia scaduto il termine perentorio.
Il tutto mentre in cassa sono bloccate somme significative riottenute con sentenza giudiziale per coprire spese già sostenute sul Bacino di Collerotondo e pagate anticipando fondi propri del bilancio che, non essendo state ristorate, ha creato un disavanzo di bilancio che ha portato al dissesto con conseguente istituzione di una imposta (addizionale comunale) che grava prevalentemente su pensionati e dipendenti.
A cosa servono i fondi riottenuti con sentenza giudiziale che ha riconosciuto il diritto ad un finanziamento regionale per aver rispettato i requisito ovvero aver eseguito è completato (circa dieci anni fa) sul Bacino di Collerotondo?
Lavori che, non avendo la regione erogato i fondi promessi, sono stati pagati con fondi anticipati dal proprio bilancio alimentato dai cittadini; ne consegue che i lavori sul bacino di Collerotondo furono pagati dagli scannesi.
Riteniamo inaccettabile quindi che ora i cittadini si ritrovano a farsi carico pure del ripiano del disavanzo di bilancio creatosi con il mancato utilizzo dei fondi regionali riottenuti per via giudiziale proprio per rimpolpare il bilancio.
Si e’ proprio sicuri che così sono stati tutelati i cittadini e le classi più fragili?