Scanno, ieri abbiamo pubblicato la situazione di cassa del rendiconto dell’esercizio 2019 che ha fatto chiarezza su un elemento chiave che se conosciuto, entro in termini previsti, ci avrebbe fatto conoscere i i reali problemi del paese e dato prospettive diverse.
A tal fine noi vogliamo raccontare le evoluzioni dei fatti con parole diverse da quelle riportate nella sentenza (stralcio in foto) utilizzando i termini cari al buon padre di famiglia.
“C’era nel 2005 un fondo ottenuto per far funzionare il bacino di Collerotondo. Infatti i soldi c’erano ma non l’accordo su come spenderli; ciò ci indusse ad attivare un tavolo che portò il Consiglio Comunale tutto a deliberare una proposta approvata pure dalla regione.
In relazione a talune varianti e nonostante i lavori eseguiti come richiesti dal disciplinare, la Regione autorizzò l’erogazione del finanziamento solo nel 2011, con delibera n. 940 del 23/12/2011 (citata nella sentenza). RITARDO che costrinse il Comune di Scanno a liquidare le imprese ANTICIPANDO fondi propri di bilancio. Un ritardo ulteriore fu dovuto, sempre per responsabilità della Regione, per la mancata copertura finanziaria della delibera che, per questo, fu impugnata dal Governo che comunque riconosceva il diritto del Comune al finanziamento.
Non avendo la Regione provveduto alla relativa sentenza il Comune di Scanno è dovuto ricorre al giudice ordinario che, con sentenza definitiva emessa nel 2016 dal tribunale dell’Aquila, ha condannato la regione a restituire i fondi anticipati al Comune di Scanno al fine di riemettere in equilibrio il bilancio comunale con l’aggiunta degli interessi maturati dal momento della domanda giudiziale, avvenuta nel 2013 dopo aver esplorate tutte le strade per una transazione”.
In conclusione è chiaro che senza il requisito essenziale del disciplinare concordato con la Regione “della realizzazione degli interventi per la ripartenza del Bacino di Collerotondo” avvenuta nel 2009 il Comune di Scanno non avrebbe avuto DIRITTO AL FINANZIAMENTO e quindi il Comune sarebbe stato soccombente nel giudizio di cui sopra.
UN LIETO FINE QUINDI? Non sembra.
I fondi sono inutilizzati e vincolati destinati a futuri indefiniti interventi.
Fondi che invece sarebbero VINCOLATI agli interventi accertati nel dettaglio nella sentenza del tribunale di L’Aquila.
Fondi che sempre i ritardati della Regione sono stati anticipati al Comune di Scanno.
Fondi che sono tornati nelle casse comunali solo nel 2019 con sentenza del tribunale de L’Aquila del 2016 che ha condotto la Regione a restituire i fondi anticipati da Comune di Scanno con relativi interessi.
Fondi quindi che, in accordo alla citata sentenza, vanno utilizzati per rimettere in equilibrio il bilancio comunale (messo in difficoltà dai ritardi della regione) in modo da evitare al paese almeno le conseguenze del dissesto finanziario. Come mai un tema così rilevante non sia emerso dai recenti super controlli?
NON A CASO infatti la – Sentenza trib. AQ-1 ha condannato la Regione non solo a ristorare i fondi del bilancio comunale ma anche a versare a favore del Comune di Scanno gli interessi maturati a partire dalla data della domanda giudiziale (circa tre anni); interessi corposi che peraltro non risultano nel resoconto di cassa accluso al rendiconto 2019. Dove sono stati contabilizzati?.
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Alleghiamo in argomento anche l’intervento pubblicato oggi dal Gazzettino della Valle del Sagittario che si sofferma in maniera più puntuale ed esplicito sulla contabilità pubblica sul quale torneremo vista la rilevanza delle tematiche trattate.
Intervento ex assessore alle finanze
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