A tal fine peraltro il Commissario “segnala” che sono stati riscontrati anche “debiti” non reclamati dai “creditori” evidenziando tuttavia la necessità di inserirli nel piano di estinzione “di cui però non indica l’ammontare”. Peraltro allo stato non sono state evidenziate dal Commissario le entrate derivanti dall’aumento delle imposte finalizzate proprio al riequilibrio del bilancio.
Ricordiamo in “proposito” che:
- le attività del commissario dovrebbero concludersi entro “5” anni dalla dichiarazione del dissesto che il Consiglio di Stato ha confermato essere il 6 dicembre 2019;
- i creditori “non sono obbligati” ad accettare le proposte “decurtate” del Commissario ;
- i creditori che non hanno avanzato istanza attendono la chiusura della fase di dissesto per richiedere l’intero importo.
Le incertezze sono diverse per cui, al momento, di certo ci sono solo i dati economici (passivi e attivi) risultanti dagli atti approvati di seguento riepilogati;
- passività della dichiarazione di dissesto finanziario del 6 dicembre 2019;
- avanzo attivo rendiconto dell’esercizio 2019;
- attivo (vincolato e disponibile) al 31 dicembre 2019 trasferito al Commissario con delibera dell’area Finanziaria ;
- avanzo attivo del rendiconto dell’esercizio 2020;
- avanzo attivo del rendiconto dell’esercizio 2021;
- dati da definire con il prossimo rendiconto dell’esercizio 2022;
- passivo e attivo (al netto dei fondi vincolati irrilevanti allo in quanto finanziati) accertati dal Commissario relativa al “parziale” Piano di Estinzione;
Tali dati crediamo ci possano dare quantomeno una fotografia “reale” dei conti ad oggi ovvero trascorsi oltre tre anni dalla dichiarazione del dissesto.
Tutto ciò per confermare ancora una volta che “la matematica non è un opinione“.
Riportiamo per completezza di seguito gli interventi pubblicati sul Gazzettino della Valle del Sagittario