La questione della raccolta dei rifiuti è certamente il tema dei giorni nostri. C’è chi (e parliamo a livello europeo e non solo) ha trasformato tale problema in una opportunità di sviluppo coniugando le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali. Dalle nostre parti purtroppo non è così.
Diversi anni fa, viste le modalità gestioniali, i costi rilevanti e i vincoli di bilancio (necessità di pareggiare entrate e uscite) abbiamo posto nella quasi totale indifferenza la necessità di ridurre drasticamente la “indifferenziata” legando di conseguenza i costi alla effettiva quantità di rifiuti smaltiti; pagare insomma a consumo come ormai è diffuso in tutti i campi. Un obiettivo che ovviamente presuppone che vi sia un mercato competitivo.
Se invece si opera con “tariffe” imposte dal gestore allora succede che c’è chi paga e chi ne ricava profitti. Insomma è la solita storia del “pollo” mediamente si mangia un pollo ciascuno ma nella realtà c’è chi ne mangia due e chi nessuno.
Si arriverà ad un sistema equo?
Auspichiamo che affrontando i problemi concretamente si possano individuare i reali problemi e dare risposte adeguate ai bisogni della gente.