Infatti, “Il 30 dicembre 2019, il Consiglio Comunale di Scanno approvava con i voti favorevoli della maggioranza consiliare, ……… l’«Attivazione delle entrate proprie a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi dell’art. 251 del decreto legislativo n. 267/2000». Tradotto, poiché l’articolo 251 citato impone all’Ente che dichiara “il DISSESTO” di aumentare le tassa, il Consiglio Comunale con successiva delibera ha istituito l’addizionale comunale all’IRPEF nella misura massima dello 0,8% che ha poi comunicato al Ministero dell’economia e delle finanze per la pubblicazione sul portale www.portalefederalismofiscale.gov.it.
Risulta evidente infatti che al momento non essendo Scanno in dissesto non e’ giustificato il prelievo dalle retribuzioni l’imposta dello 0,8% che ricordiamo e’ applicata in maniera lineare sull’importo complessivo lordo.
L’Amministrazione potrebbe obiettare che tali entrate sono necessarie per mettere a posto il bilancio comunale.
Se così fosse perche’ il Consiglio Comunale (tornato da mesi alla piena operatività) non approva il bilancio di previsione e delibera l’istituzione dell’addizionale IRPEF. Ne avrebbe tutte le legittime possibilita’ e farebbe finalmente chiarezza sui conti comunali di cui non si conosce nulla da ormai circa due anni.
Cosa dire ancora?
Pensiamo sinceramente che Peppino e Totò sia molto chiari….