Tanto paga Pantalone
Negli ultimi mesi, il servizio di gestione dei rifiuti ha ottenuto un notevole incremento della percentuale di differenziata dal 15% al 75%, grazie all’introduzione del sistema porta a porta e della virtuosa pratica del compostaggio domestico; dal punto di vista economico, però, ha prodotto un impatto minimale sul costo generale del servizio.
A partire da quest’anno, inoltre, l’Amministrazione ha scelto di concedere una riduzione del 20% alle famiglie e alle aziende che hanno attivato l’autocompostaggio dell’umido. Uno sconto che raggiunge cifre significative soprattutto per quelle utenze commerciali che pagano una tassa a tre o a quattro zeri. Di contro, però, il Comune non vedrà un’analoga riduzione sui costi globali di gestione dei rifiuti, con la conseguenza che lo sconto del 20% dovrà necessariamente essere finanziato dai cittadini stessi, attraverso un’operazione di redistribuzione del prelievo fiscale. L’Amministrazione ha deciso di riversare questi aumenti soltanto sulle imprese, dal momento che le tariffe per le utenze domestiche sono rimaste immutate.
L’innalzamento della percentuale di differenziata e l’implementazione del compostaggio domestico avrebbero potuto produrre un abbattimento sensibile dei costi a carico del Comune, ma l’Amministrazione non ha mai avviato una concreta politica di spending review con il consorzio di gestione dei rifiuti, provocando un progressivo e inevitabile aumento delle aliquote della Tari. Lo dimostra il fatto che la società che ha in affidamento il servizio di raccolta continua a proporre da anni al Comune sempre lo stesso oneroso piano finanziario da 360 mila euro annui.
In questo modo, con una mano si offrirà ad alcuni cittadini una riduzione del 20% e con l’altra si porteranno via gli stessi soldi ad altri tramite gli aumenti delle aliquote. Questo è quello che accade quando non si riesce a capire che è impossibile ridurre le entrate senza tappare i buchi delle uscite.
Chi assiste ai Consigli
Nella tabella allegata (clicca sulla immagine) sono invece ben visibili le aliquote relative alle annualità 2016, 2017 e 2018, con tanto di variazione percentuale per ogni singola categoria. Numeri che parlano da soli.
Massimiliano Fusco