La storia è nota: sabato scorso un ragazzo di Roccaraso, allertato dai suoi cani mentre stava lavorando nei pressi del proprio orto, ha scoperto che all’interno dell’antica neviera posta ai bordi del paese era finito un lupo. Allertati subito gli uomini della Stazione Carabinieri Forestali per cercare di salvare l’animale e accertata l’impossibilità di tirarlo fuori dal pozzo senza
Domenica mattina la lupa è stata spostata dalla gabbia in cui era stata ricoverata per la notte ad un recinto ampio e spazioso per ridurre lo stress, anche in relazione al fatto che in questo periodo non ci sono visitatori. Subito dopo il risveglio l’animale mostrava segni di vitalità e veniva pertanto lasciato tranquillo.
Verificate le buone condizioni complessive si decideva di riportare il giorno dopo il lupo in Natura, riducendo così lo stress. La mattina di lunedì la “bella” scoperta: la lupa aveva letteralmente tranciato i fili da 6 mm del recinto elettrificato e reciso la rete, riconquistando la libertà. Nonostante le ricerche accurate da parte di tecnici e Guardiaparco, nei due giorni trascorsi dalla fuga, della lupa nessuna traccia, a dimostrazione che è riuscita a riconquistare la piena libertà.
“La brutta avventura della caduta nel pozzo sarà un utile insegnamento per tutti – commenta il Direttore del Parco – per la lupa che se ne terrà debitamente a distanza, ma anche per noi che dobbiamo fare ancora tantissimo per intensificare l’azione di messa in sicurezza di strutture abbandonate anche e soprattutto fuori dai confini del Parco (in questi giorni abbiamo definito l’intervento sui grandi pozzi di Collelongo) onde evitare il ripetersi delle tante tragedie vissute negli ultimi anni. Alla lupa, curata e rifocillata auguriamo un buon ritorno alla vita selvatica. A noi non resta che risistemazione il recinto”.