Mario Giacomelli, mostra prorogata a Roma

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Qui è in corso un’imperdibile personale di Mario Giacomelli, dedicata alla serie completa di Scanno, villaggio sperduto degli Abruzzi che aveva già affascinato Henri Cartier-Bresson, scattate tra il 1957 e il 1959, quando la modernità non aveva ancora modificato radicalmente usi e consumi della gente semplice, dove Cristo si sarebbe potuto fermare prima di fare una tappa a Eboli. Scrive l’Autore:

“Ho fatto queste foto con una velocità bassa perché le immagini venissero un po’ mosse, per render  magico questo mondo. Ho sbiancato i fondi annerendo le figure e ho creato spazi vuoti utilizzando i grigi per mantenere l’equilibrio dell’immagine”.

Per tutta la vita ha continuato a definirsi un tipografo eppure è considerato il più grande fotografo italiano del Novecento fin da quan- do, nel 1963, il curatore del MoMA di New York acquisì per il Museo la serie Scanno, in- serendo anche una fotografia nel prestigioso catalogo Looking at Photographs. Mario Gia- comelli (Senigallia, 1925 – 2000) sfugge ad ogni scuola o definizione, la sua è un’arte fotografica senza precedenti, in cui le immagini sottolineano l’aspetto emotivo della realtà. Dal 12 settembre 2012 al 3 febbraio 2013 il Museo di Roma in Trastevere ospita “Mario Giacomelli. Fotografie dall’archivio di Luigi Crocenzi”, esposizione di 90 immagini e di 13 lettere e documenti del celebre fotografo marchigiano promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale in collaborazione con il CRAF- Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia. La mostra è a cura di Walter Liva. Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Litho Stampa. Le immagini e i documenti in mostra sono stati selezionati tra i materiali che il CRAF ha acquisito nel 1995 con l’archivio di Luigi Crocenzi costituito da lettere, libri e fotografie che l’uomo di cultura fermano aveva raccolto nel corso degli anni. Tra questi materiali spicca per il suo enorme valore il corpus di oltre 250 vintages realizzati da Mario Giacomelli dagli anni ’50 alla fine degli anni ’70. Giacomelli e Crocenzi furono legati da un profondo rapporto di amicizia che si tradusse anche nella collaborazione alla sceneggiatura di Un uomo una donna un amore nel 1961 e di A Silvia nel 1963. Nella prima parte della mostra vengono presentate le serie di fotografie degli anni ’50: Prime fotografie, Nudi, Mare, i Paesaggi (che si sono poi riproposti lungo tutta la vita artistica di Giacomelli), Puglia, Gente dei campi, risalenti a quegli anni e quindi Lourdes (1957) e Scanno. Seguono quindi Mattatoio (1961), Io non ho mani che mi accarezzino il viso (1962-63), A Silvia (1964), La buona terra (1964-65), Verrà la

Mario Giacomelli, mostra prorogata a Romaultima modifica: 2013-01-07T01:12:00+01:00da vivrescanno
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