Proseguono gli incontri con i candidati sindaci avviati dal direttore del Gazzettino della Valle del Sagittario
Una operazione che riteniamo, in un’ottica di massima trasparenza, sia portata avanti anche su altri siti locali.
“INTERVISTA A PIETRO SPACONE CANDIDATO SINDACO DELLA LISTA CIVICA “AMMINISTRIAMOSCANNO”
L’intervista è avvenuta venerdì 17 maggio, alle ore 17,15.
Pietro Spacone, candidato sindaco, per la lista “Amministriamo Scanno”, mi ha fatto l’onore di venire a
casa, appena tornato dal lavoro.
Non abbiamo concordato preventivamente nulla. Ci prendiamo un caffè e poi inizia l’intervista.
D – Giovedì sera c’è stata l’assemblea, indetta dal commissario prefettizio, per discutere sul Bilancio di
previsione 2013. Cosa ne pensi?
R – Siamo rimasti tutti col dubbio, sulla situazione finanziaria comunale. Io sono convinto che quando un
Comune non riesce a rispettare gli impegni assunti dall’ufficio di ragioneria nei confronti dei cittadini,
significa che sta in forte difficoltà.
D – Perché gli Scannesi dovrebbero votare te e la tua lista?
R – Innanzitutto noi proponiamo una lista che ha esperienza amministrativa, le competenze, l’entusiasmo,
la passione, necessari per fare uscire Scanno dalla fase critica in cui si trova. La nostra lista è una squadra
che può chiaramente invertire la tendenza.
D – Una delle critiche dalle parti avverse è che sei tornato con Roberto Nannarone dal quale ti eri
diviso durante l’amministrazione Cetrone, di cui tu facevi parte, perché in disaccordo con la sua
politica. Come mai?
R – Con Roberto Nannarone sono stato insieme per poco tempo. Va detto che prima del mio dissenso lui
non faceva parte dell’amministrazione attiva, essendo presidente del consiglio. Io ero allora vicesindaco.
Quando Roberto fu costretto alle dimissioni, fui proprio io che lo volli in giunta.
D – Ma poi perché sei andato all’opposizione?
R – Andai all’opposizione non per Roberto, ma perché la politica che portava avanti Angelo Cetrone non
era in linea con gli obiettivi che volevo realizzare io.
D – Cioè?
R – E’ un discorso un po’ lungo. In poche parole posso dire questo. Io all’epoca ero impegnato con Cesidio
Giansante, che faceva parte di un comitato di cittadini, a far ripartire la stagione sciistica e, purtroppo
Cetrone aveva tutt’altre idee, che non mi trovavano d’accordo.
D – Quindi con Roberto ti troverai bene?
R – Penso di sì. Roberto è un tecnico e francamente, se riceverò la fiducia dei cittadini di Scanno, lo vorrò
utilizzare per quelle sue competenze finanziarie.
D – Ricordi senz’altro che l’assessore al bilancio dell’amministrazione Cetrone si dimise perché,
secondo indiscrezioni, Roberto voleva un po’ fare giustizia degli errori altrui sulle questioni di
bilancio.
R – Sono solo indiscrezioni. Da quello che so io, Roberto non voleva querelare nessuno. Lui voleva solo
evidenziare atti illegittimi e trasferirli agli organi competenti. Secondo me l’assessore Giovannellì si dimise
perché come me non condivideva l’impostazione di Angelo. Quando andò via io rimasi assessore per un
altro anno e mezzo
D – Quali erano i contrasti tra te e il sindaco Angelo Cetrone?
R – E’ presto detto. Mentre io stavo lavorando per la ripartenza di Colle Rotondo, lui senza dirmi niente era
andato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per sollecitare, attraverso l’unità di crisi, la ripartenza di
Valle Orsara. Io allora ero vicesindaco e ricordo che andai dalla Presidente della Provincia Pezzopane,
insieme con Cesidio Giansante, il curatore fallimentare della Valle Orsara e lo stesso Lallini che doveva
gestire il bacino, per studiare il modo di far ripartire gli impianti. Io difesi in quella sede Cetrone, dicendo
che non era vero, quando la Pezzopane disse che il sindaco era andato con altre persone alla Presidenza
del Consiglio. Lei chiamò a telefono il funzionario della Presidenza del consiglio il quale confermò le
parole della Pezzopane. Rimasi basito e capii solo allora perché non volle venire all’Aquila. E solo per
questo ho dato le dimissioni e non per altro. Ed è tutto documentato nella lettera di dimissioni.
D – E con Robero Nannarone?
R – Con Roberto mi sono trovato in disaccordo solo su un punto: la vertenza Amodei. Io ero per la
transazione mentre lui, come assessore al bilancio, percorse altre strade. Dopo le sentenze che ci sono
state, i fatti hanno dato ragione a lui.
D – Dopo le dimissioni hai fatto una dura opposizione ad Angelo Cetrone. Come mai poi vi siete
ritrovati insieme per fare la lista?
R – La mia è stata solo un’opposizione di controllo e non contro le persone.
D – Ma tu l’avresti accettato in lista?
R – Sì, il posto era suo. Lui si è rimesso alla decisione del gruppo che ha preferito Roberto. Io con Angelo
sono in ottimi rapporti.
D – Lasciamo i rapporti personali. Ma quelli politico-amministrativi?
R – C’è da sottolineare questo. Noi a Scanno da anni facciamo una distinzione manichea tra persone che
stanno a destra e quelle che stanno a sinistra. Sono passati trent’anni di scontri e contrapposizioni che
hanno danneggiato solo il paese. Per fermare questa deriva noi come PD abbiamo voluto lanciare un
messaggio, cioè quello di smettere con le divisioni, con le contrapposizioni per arrivare ad una tregua che
possa dare al paese un’amministrazione forte, competente.
D – A chi sostiene che sia un’ammucchiata, cosa rispondi?
R- E’ il giudizio di chi non ammette che le situazioni cambiano e che tutto debba essere rapportato a
queste, se vogliamo che Scanno risolva i tanti problemi che l’attanagliano. La nostra è una lista civica e le
diverse appartenenze politiche sono messe al servizio del paese per un progetto strategico.
D – Mi auguro per Scanno che funzioni questa alleanza. Cambiando argomento: come mai nella tua
lista non ci sono donne?
R – E’ diventato ormai il tormentone di questa campagna elettorale, montato ad arte dall’una e dall’altra
parte per screditare la lista, che è quella da abbattere.
D – Ma perché non ci stanno?
R – Non è stato né voluto, né premeditato. E’ successo, purtroppo, che chi aveva dato la propria
disponibilità per un motivo o l’altro all’ultimo momento si è fatta indietro. Come tutti abbiamo avuto delle
difficoltà a fare la lista e non siamo riusciti a convincere che doveva mettersi con noi. Mi dispiace che non
ci siano quote rosa. Abbiamo intenzione, comunque, se la lista sarà vincente, di introdurre un nuovo
modo di amministrare, basandolo sui gruppi di lavoro, in cui potranno trovare spazio le donne.
D – Qualcuno sostiene che non c’era più spazio per inserire una donna, perché non rientrava in quei
rapporti di forza. E vero?
R – La formazione della lista è stata conflittuale, ma avremmo trovato la soluzione giusta se ci fosse stata la
disponibilità di una donna, tra quelle contattate, perché era già negli accordi.
D – In questa campagna elettorale tutte e cinque le liste propagandano il loro impegno a far risorgere
Scanno. Ma cosa non è andato prima?
R – In questi anni noi abbiamo pensato solo a litigare, a metterci l’uno contro l’altro, perdendo di vista la
crescita del paese.
D – A queste liti contro l’amministrazione, ultimamente non ha partecipato anche il PD, di cui tu sei
segretario?
R – Non era una lite, era un’opposizione. Noi volevamo che il modo di amministrare non fosse quello
messo in atto dall’amministrazione Giammarco. La nostra opposizione chiedeva un nuovo modo di
amministrare, basato sul confronto, sull’ascolto, un’amministrazione partecipata. Il PD, come sezione, e le
nostre richieste sono state completamente ignorate. Quando noi abbiamo prodotto dei documenti
programmatici, questi sono stati classificati come ingerenze nell’amministrazione e non come un
arricchimento e questo ci ha portato a prendere delle distanze.
D – Tu sei stato eletto sindaco nel 1998 e hai amministrato per cinque anni. Cosa pensi di fare meglio e
di più di allora?
R – La situazione che abbiamo difronte è molto complessa, è difficile, perché tutti i problemi che erano sul
tappeto non sono stati affrontati nella maniera decisa e risolutiva, ma in modo superficiale, rimandati nel
tempo. Quando sono andato via come sindaco, Scanno aveva una stagione invernale, era stata riattivata la
seggiovia e il bacino di Colle Rotondo. Valle Orsara era al massimo della sua attività. Ricordo che erano
state poste le basi anche per la riapertura del cinema, che poi ricominciò regolarmente le proiezioni.
Scanno aveva un distretto sanitario con molti servizi specialistici. Da allora sono passati quindici anni e
invece di andare avanti siamo tornati indietro. Il distretto sanitario oggi funziona solo per le prenotazioni.
D – Ma questo non è dovuto alla congiuntura nazionale?
R – Sicuramente questa avrà influito, ma non ha funzionato la strategia di chi ha amministrato il paese
dopo di me. Tu ti ricordi bene che avemmo l’autonomia scolastica, proprio per salvaguardare i piccoli
paesi montani. Quello che è venuto a mancare è stata la convergenza di idee, anche a livello di vallata. Noi
abbiamo perso terreno perché è stato dimenticato di affrontare taluni problemi a livello di vallata.
Parlando di turismo invernale siamo al livello di partenza: il mese di novembre scadranno il contratto con
l’attuale gestore, il contratto con il curatore fallimentare; ad aprile è scaduto con la Provincia il contratto
del comodato d’uso gratuito; bisogna fare quest’anno la manutenzione della seggiovia e sia gli impianti di
risalita.
D – Con tutti questi problemi, perché ti sei candidato?
R – Mi sono candidato perché alle spalle ho una squadra competente e penso con i gruppi di lavoro di
poter fare insieme una programmazione che guardi al futuro. In questi ultimi tempi si è solo improvvisato,
ma non programmato un percorso che porti al futuro.
D – Voci di piazza sostengono che per fare la squadra più forte, sareste disposti, in caso di vittoria a
prendere in giunta un ex sindaco. E’ vero?
R – Hai fatto bene a farmi questa domanda. Noi nel momento in cui abbiamo sottoscritto questa alleanza si
è concordato che il sindaco debba essere la massima autorità e solo a lui compete la scelta degli assessori.
Questo sta a significare, che il sindaco, pur nel rispetto dell’equilibrio delle forze, può scegliersi le persone
che ritiene più idonee per una collaborazione fattiva. Non ho pregiudizi per nessuno, né se sta a destra, né
se sta a sinistra e qualunque sia il suo nome. Scanno ha bisogno di gente esperta, non improvvisata. Gli
assessori saranno due, ognuno sarà scelto dalle due forze politiche che reggono la coalizione, che è
comunque una lista civica. L’assessore esterno, non è attualmente in programma, saranno le situazioni
future a deciderlo. Intanto bisogna vincere e poi si vedrà.
D – Ho letto sul programma della tua lista che si ha intenzione di istituire un’autority del lago. Cosa
intendete?
R – L’autority del lago formato da cittadini di Scanno e Villalago, dovrebbe servire per eliminare certe
incongruenze. Mi spiego: intorno al lago ci sono sei tipi di illuminazione, quattro tipi di staccionate, tre tipi
di pavimentazione e altro ancora. i due paesi con l’autority dovrebbero concordare gli interventi per
arrivare ad un’unica soluzione.
D – Ed ecco la domanda che mi sta a cuore: Scanno e Villalago non potrebbero unirsi in un’unica
amministrazione? A giovarne non sarà proprio il lago?
R – Magari! Io non ho nulla in contrario. E la legge stessa che lo favorisce. Oltre al lago i due comuni
potrebbero già pensare ad un Piano Regolatore di aria vasta, che possa comprendere talune aree di servizi,
talune strutture, come la zona artigianale, il centro sportivo, ecc.
D – Per gli altri paesi della Valle del Sagittario il vostro programma prevede “La Comunità dei
Comuni”. Cos’è?
R – In poche parole dovrà essere un organismo che sovrintende a tutti i problemi che ci accomunano: la
viabilità, il trasporto pubblico, la scuola e quanto possa essere risolto insieme e in collaborazione con i
rispettivi uffici tecnici. Per essere più concreto penso ad una tesoreria unica, che dia poi maggiori benefit.
D – A te le conclusioni.
R – Voglio fare un appello, tramite questo giornale, di votare la lista n. 1 “Amministriamo Scanno”, perché
noi abbiamo il sogno di far tornare Scanno un paese speciale.
D – Ma anche gli altri ce l’hanno…
R – Sì. ma noi lo vogliamo realizzare insieme ai cittadini.
D – Ma anche gli altri programmi dicono la stessa cosa…
R – Se dicono la stessa cosa, va benissimo. L’importante che Scanno torni ad essere “La perla d’Abruzzo”.
D – Ma perché votare proprio la tua lista, se anche le altre liste vogliono che Scanno torni ad essere “La
perla d’Abruzzo”?
R – Perché noi abbiamo tutte le competenze per rilanciare Scanno. La nostra è una lista politicamente
forte, è questo non è poco… è un valore aggiunto!
Finisce qui l’intervista con Pietro Spacone, candidato a sindaco della lista civica
“Amministriamo Scanno”.
Roberto Grossi