E’ il segno di una volontà di difesa di rendite di posizioni che non aiuta l’Italia e le piccole comunità (come la nostra) sempre più sull’orlo del dissesto (peraltro visto come uno sbocco strategico di rilancio).
E’ di tutta evidenza che il governo centrale stia incentivando per semplificare un sistema (sempre più costoso) basato su comuni che diventano sempre più piccoli (fino a toccare le centinaia di residenti).
Dimensioni che non possono rispondere ai bisogni della comunità, tuttavia non vengono intrapresi i percorsi indicati dal governo volti a creare aggregazioni più numerosi (almeno 5 mila abitanti) e quindi più funzionali. Si preferisce infatti difendere a denti stretti campanilismi che ormai non sono più in grado di dare soluzioni ai problemi della gente anzi. Infrastrutture, perfettamente funzionanti, sulle quali sono stati operati ingenti investimenti pubblici rimangono ferme, con perdita economica, nell’assoluta indifferenza.
Cosa fare?
Crediamo che in virtù del vecchio detto “se la montagna non va da Maometto” allora “Maometto va dalla Montagna” il governo dovrebbe passare da norme “Facoltative” a “norme obbligatorie” ovvero dovrebbe obbligare i comuni a fondersi per raggiungere almeno 5 mila abitanti.
Ce la farà?