Le immagini rapresentano momenti diversi, la prima l’oggi e la seconda di qualche anno fa. I commenti più gettonati sui diversi scenari apaiono orientati alla rassegnazione e alla percezione di progressivo decadimento. Non manca qualche ottimista che intravede la possibilità di invertire il trend con iniziative valide che vengono dal paese reale che si auspica continuino. L’auspicio e rivolto alle nuove generazioni che devono avere maggior coraggio e puntare su ricchezze del nostro paese puntando sul simbolo più caratteristico del nostro paese “il costume”.
Su questo molto apprezzata una recente iniziativa di grande interesse che riesce a far convergere, finalmente, interessi privati con quelli pubblici. La strada maestra per dare un concreto rilancio al paese se vengono superati “egoismi” a favore di una “cooperazione” competitiva mettendo insieme le diverse energie presenti nel paese. Si punta a diffondere nel mondo globale le “eccellenze abbruzzesi” veicolate dall’immagine del nostro costume che via via torna ad essere presente in diversi posti.
Un paese che torna ad affacciarsi fuori dall’arco della Madonna per tornare, speriamo, a puntare in alto. Una presenza nel mercato globale che non può che dare benefici a tutta l’economia locale. Un concetto banale che però tale non sembra se le forze politiche, sociali ed economiche locali continuano ad andare avanti alla giornata senza un disegno strategico complessivo con il risultato di disperdere significative risorse.
La cosa che sorprende è che le componenti politiche, sociali e economiche che dovrebbero cooperare per massimizzare i risultati si contrappongono tra loro come se non fosse chiaro che solo unendo le forze si può tornare a recitare un ruolo in abruzzo e non solo.
Le divisioni interne non portano da nessuna parte. Il paese sembra frenato dalle diverse contrapposizioni. Ognuno si muove con il proprio “micro” progetto. La politica sembra dover recuperare quella credibilità per canalizzare le varie forze su obiettivi comuni.
Insieme si può fare…