Navigando sui siti in “Internet” leggiamo un articolo che, visti gli esiti elettorali, stimola qualche commento e riflessione. Sulmona e Scanno che tradizionalmente sono caratterizzati da sovrapposizioni politiche.
in questo caso Sulmona, con Ranalli, ha avviato un rinnovamento che ha visto penalizzata la vecchia classe dirigente che si è vista ridurre spazio alle loro ambizioni.
Scanno, invece, pare abbia fatto il contrario rimettendo in pista la storica dirigenza chi “in via diretta” e chi “in una sorta di regia esterna di supervisione”. Insomma, se fossimo in una società privata, avremmo detto che ci troviamo “in amministrazione controllata”.
Quali i riflessi per Scanno?
A prima vista ci viene da pensare che ci potrebbe essere una inversione dei processi. Il panorama scannese è stato da sempre un trampolino di lancio verso lidi più appetibili della dirigenza più ambiziosa. Oggi potremmo assistere al ritorno a casa.
E le promesse elettorali di porsi fuori? … solo promesse da marinaio!!!
E Scanno?
C’è solo da sperare di essere presto smentiti dai fatti altrimenti non si può certo dire che saranno rose e viole ANZI…..
Ranalli si libera dei perdenti
IL DIETRO-FRONT DEL PD RAFFORZA LA SUA CANDIDATURA COME SINDACO DI TUTTI
4 APRILE 2013 – Il PD si è definitivamente allontanato dalla candidatura di Giuseppe Ranalli a sindaco.
Nelle ultime ore si è concretizzato il divorzio che nei giorni scorsi era nell’aria, annunciato dalla polemica tra lo stesso Ranalli ed alcuni dirigenti del PD (fra questi non il segretario regionale Paolucci che pare sia caduto dalle nuvole).
Pretesto del PD per revocare l’appoggio a Ranalli è stato il “cambiamento” del quadro politico cittadino rispetto all’epoca delle primarie (13 gennaio 2013, cioè meno di tre mesi fa). Adesso andrà scelto un altro candidato. Pare che la scelta sia condizionata dalla prossima elezione del Presidente della Repubblica il 18 aprile, nel senso che se Antonio Iannamorelli non salirà sul Colle, correrà per la carica di sindaco. Solo così si può interpretare questo “cambiamento” rispetto a gennaio, quando il candidato del PD, onestamente, prendendo atto del risultato delle primarie, disse che forse aveva sbagliato a fare le sue scelte politiche, inaugurando quella auto-analisi che in America va molto. Del resto, i risultati non davano molto spazio per ripensamenti, perchè, sia pure molto a sorpresa, Ranalli aveva rastrellato più della maggioranza assoluta.
Adesso in effetti si aprono nuovi scenari, perchè Ranalli è il candidato della Sulmona che si è scrollata di dosso le sedimentazione di una politica vecchia: può essere, quindi, il candidato di tutti e lo voteranno anche coloro che, proprio perchè moderati, non possono votare neanche turandosi il naso un Pdl che è diventato una satrapia di Berlusconi, va a protestare davanti ai tribunali come nel film-premonizione di Nanni Moretti, attinge alla più becera demagogia promettendo di restituire i soldi dell’IMU senza sapere dove prenderli se non da altre tasse.
Ora il PD ha raggiunto l’indecenza del Pdl affermando oggi il contrario di quello che diceva ieri; nel caso specifico, svincolandosi da una ipotesi di coalizione per eleggere il sindaco. “Pacta sunt servanda” è principio che vale laddove non c’è una forza coercitiva effettiva per imporre le regole; e il Pd ha sempre messo all’occhiello il rispetto delle regole come distintivo. Adesso se lo è tolto e va “alla guerra come alla guerra”. Bene, complimenti, almeno si è tolto la maschera, alla quale hanno creduto gli allocchi in buona fede. Di conseguenza, la tentazione di votare Ranalli è forte e forse lo voteremo, soprattutto perchè rappresenta la Sulmona pulita e dalle idee chiare e si è liberata da una zavorra.
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