…. un colossal del 1951 che sullo sfondo della Roma imperiale, soffocata dalla tirannide di Nerone, narra la storia d’amore contrastata e impossibile fra Licia, una cristiana proveniente dai Ligi, e Marco Vinicio, patrizio romano…. divergenze ideologiche che dividono i loro mondi: quello pagano, nel suo massimo splendore di gloria e nella sua massima decadenza morale, e quello dei cristiani delle catacombe, impregnato di preghiera e amore fraterno. Una storia travolta da avvenimenti che condurranno al Grande incendio di Roma e quindi alla persecuzione anti-cristiana….
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… un passato ancora fortemente vivo nel presente. Osserviamo che in un declino che pare non rallentare sembrano proseguire gli scontri su situazioni ovvie e scontate. In assenza di idee serie pare che non si trovi di meglio che “guardare” indietro, un passato che sarebbe meglio fosse messo nel dimenticatoio. Ognuno a presidio del proprio cortiletto. Tutti a cercare qualche soldo da spendere salvo poi (quando si ha) spenderlo male. I risultati sono aberranti.
Il paese è rassegnato. Aveva invocato l’avvento del salvatore. Le speranze sono svanite. La sfiducia la fa da padrone. In questo contesto i responsabili del caos invece di trarne le conseguenze gridano tutti allo scandalo. Come se “colpevole” è quella gente che quotidianamente si scontra con le difficoltà della vita reale.
Qualcuno pare però non rassegnarsi tanto da esclamare con voce flebile: Domine, quo vadis?.