Scanno… qualche riflessione di politica sociale!!

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Gli amministratori dei nostri piccoli paesi, sempre più privi di risorse, ……., cosa dovrebbero fare per rispondere a tutte le esigenze della popolazione?

finzioni standard  Fabbisogno standard

Sono degli stralci ripresi da una guida per amministratori redatta dall’ANCI LAZIO.

Va da se che la domanda posta, ovviamente, per il suo ampio spettro non può ridursi a qualche battuta. Tuttavia può essere lo spunto per aprire una riflessione sul ruolo di un amministrtore di oggi .

Sotto il profilo squisitamente politico è ovvio che una amministrazione deve rispettare gli impegni assunti in sede con gli elettori.  Nel caso nostro l’impegno primario era  ci pare quello  di risanare i conti senza gravare sulle tasche dei cittadini ma su quelle degli eventuali responsabili. Poiché il piano di riequilibrio è basato in via prevalente con “l’aumento delle tasse” se ne dedurrebbe che la colpa degli sforamenti di bilancio sono dei cittadini. A prima vista si direbbe che non è così. E’ noto infatti che la  normativa prevede specifiche responsabilità “distinte”  tra organo di governo e struttura esecutiva.

Sotto il profilo economico un riequilibrio di bilancio tagliando le “spese superflue” e “puntando” sugli investimenti produttivi. Temi che al momento sembrano fermi alle buone intenzioni con la costituzione di una commissione “antisprechi” che però non pare abbia inciso sensibilmente sul taglio della spesa corrente anzi, sono state ridotte  le risorse per la promozione turistica che dovrebbe rappresentare “l’impresa” trainante del paese.  Sul piano del rilancio  economicoil bacino di collerotondo a pare abbia raggiunto una stabile funzionalità con la seggiovia restata ferma con  perdita  complessiva di fatturato di circa 200  e 300 mila eruro (valutando tutto le attività copinvolte). Il settore edile, fermo da anni, non è stato stimolato con la variante al PRG che non è stata porta avanti.  La macchina comunale non ha avuto gli attesi cambiamenti ritenuti necessari per aumentare l’efficienza funzionale e ridurre drasticamente i contenzioni con spese legali che hanno raggiunto da una parte livelli insostenibili e dall’altro tolgono spazio agli investimenti assolutamente necessari per ridare fiato all’economia.

Sotto il profilo sociale riteniamo che in una situazione di forte criticità assume assoluto rilievo il principio di “equità”.  Il che  richiede un rigoroso introito delle  tasse emesse. Tutti infatti sono tenuti a concorrere al  riequilibro dei conti comunali. Non si comprende poi perché non rateizzare il pagamento di debiti maturati violando le regole di contabilità del comune. Ove infatti si fosse concretizzato il dissesto non avrebbero avuto garanzie del ristoro dei crediti. Peraltro le ingenti somme riscosse da  amministratori e/o ex amministratori, quanto meno,  sarebbero dovute essere liquidate alla fine così come un padre di famiglia fa con i propri figli.  Principi semplici che certamente avrebbero evitato la “pesante” sanzione inflitta dalla Corte dei Conti. Il classico temporale a ciel sereno!!

Insoma gli amministratori, in condizioni di difficoltà,   devono pur sempre rispondere ai sani ed elementari principi del “buon padre di famiglia”.

Scanno… qualche riflessione di politica sociale!!ultima modifica: 2015-10-13T19:19:18+02:00da vivrescanno
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