Scanno: che cosa vogliamo fare?

In merito al problema di  Collerotondo interviene Massimo D’Alessandro

 

Cerco di essere sintetico:

Premesso che era inutile scendere in dettagli polemici sulle storie recenti e passate, era inutile dire cose scontate e a conoscenza di molti, tenuto conto che quello economico mi sembra l’ultimo dei problemi,focalizzo l’attenzione sulle proposte pubblicate in data odierna sul giornale on line La PiazzadiScanno e finalmente riscontro che la dialettica politica comincia a progredire verso elementi costruttivi all’insegna dell’interesse collettivo.
Scanno ha un potenziale enorme, quello dibattuto sabato scorso rappresenta i problemi di oltre 30 anni, e alla luce delle proposte del sig. Gentile mi permetto di evidenziarne una in particolare, la condivisione ed il coinvolgimento delle intera comunità scannese per delineare quali obiettivi e quali strategie è meglio perseguire nel breve, medio e lungo termine.
Sono costretto volentieri  a concordare con l’dea che il problema più grosso da risolvere è la definizione di cosa vogliamo fare di Scanno e della collettività locale ne rispetto di tutti gli

abitanti e portatori di interesse, possibilmente senza ledere la dignità di nessuno, perchè a mio modesto avviso, il più grande operatore economico ed il più marginale degli abitanti interessato alle infrastrutturazioni turistiche, hanno gli stessi diritti di concorrere alle scelte strategiche per il proprio futuro e per il proprio paese.E per far questo il dialogo ed il confronto sono elementi irrinunciabili per arrivare a condividere strategie  univoche in grado di affrontare un futuro sempre più difficile se fatto di piccoli numeri e che vede schierate concorrenze agguerritissime

Al momento è necessario avere idee ed obiettivi chiari, avere una buona dose di disponibilità al confronto e sano rispetto delle regole che se pensate in sinergia poi sono facilmente rispettate da tutti con minimo sforzo e pochi sacrifici.
Gli ingredienti per un ottimo prodotto turistico del nostro paese ci sono tutti, sono sempre gli stessi da tanto tempo, in passato sono stati malamente aggregati, ma tutti indistintamente, a forza di assaggi amari possiamo maturare la decisione che tutti gli errori del passato ( e sono tanti) possono e devono essere utilizzati  solo ed esclusivamente per evitarne in futuro. Mai più un caso Lago di Scanno nella vicenda Masterplan….tanto per intenderci.
Nella speranza di aver contribuito positivamente…saluto tutti nella speranza di tornare a sciare sulle piste di Collerotondo come avviene ai Prati di Tivo, Campo di Giove, e tante altre stazioni dove gli impianti  si gestiscono e sono stati  realizzati  con una quantità enorme di denaro pubblico.
Cordiali saluti
Massimo D’Alessandro
Scanno: che cosa vogliamo fare?ultima modifica: 2016-04-05T13:59:51+02:00da vivrescanno
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