“Sallusti libero”. Ma bavaglio per tutti
Ecco il ddl bipartisan Chiti-Gasparri
Con la scusa di salvare dal carcere il direttore de Il Giornale, i partiti vogliono abolire la detenzione
per diffamazione, sostituendola con pene pecuniarie. Che non potranno essere inferiori a 30mila euro
Verrà approvata senza passare dall’aula. Perché tanta fretta nella nuova norma sulla diffamazione? La giustificazione è l’esigenza di salvare dal carcere il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che tra l’altro in carcere non ci andrà. La legge attuale è incivile perché la pena detentiva dev’essere l’extrema ratio. Ma questo punto non viene sfiorato. La Chiti-Gasparri si limita ad abrogare le pene detentive tout court, anche per i diffamatori professionali e incalliti. E a sostituirle con pene pecuniarie che non potranno essere inferiori ai 30 mila euro. E, se il primo bavaglio non bastasse, eccone un altro: i direttori responsabili di giornali e testate radio o tv risponderanno di omesso controllo anche per tutto quanto esce sulle edizioni online di Marco Travaglio