ECCO I DATI CORRETTI DELL’IBAN CON L’OCCASIONE CHIEDIAMO AL |
PRESIDENTE DELL’ASILO BUON PASTORE |
PETROCCO TULLIO |
DI COMINCIARE A DARE I PRIMI DATI SUI FONDI VERSATI SUL CONTO DELL’ASSOCIAZIONE PER L’INIZIATIVA PUBBLICA AVVIATA |
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(Ecco l’articolo pubblicato sulla Piazza On Line) |
Abbiamo ricevuto molte richieste di verifica dell’IBAN per partecipare alla raccolta in favore dell’Asilo. In effetti c’era un errore. Pubblichiamo quello corretto che ci ha trasmesso il Presidente Petrocco. Asilo d’infanzia Buon Pastore Scanno IBAN IT 59 O 076010360000001023679 BICSWIFT BPPIITRRXXX |
Scuole, la Giannini: per l’Abruzzo già stanziati 40 milioni
Il ministro dell’Istruzione ha visitato delle scuole nel Pescarese, nell’area teatina e nel Teramano. Confronto con presidi e docenti su sicurezza e riforma (ilcentro.it)
Cialente batte cassa: per L’Aquila servono 3,5 miliardi
Il sindaco meno ottimista sui tempi: “In centro siamo al 3% della ricostruzione”. Consegnata la borsa di studio in memoria degli studenti vittime del sisma (ilcentro.it)
Piccata e velenosa replica del sindaco di Pratola Peligna che negli ultimi giorni era stato sollecitato insieme al suo Partito,il Pd, ad assumere iniziative in difesa del punto nascite. Ne ha per tutti: per le opposizioni in Consiglio comunale di Sulmona ma anche per FI, parla di nomine fatte da D’Alfonso e sopratutto riconferma una coesione ( vera) e strategica con il sindaco di Sulmona. La politica continua ad infiammarsi-
Il paese continua a non comprendere il teatrino che si continua a fare giornalmente.
C’è chi si autoincensa che fa ricordare un vecchio ma sempre saldo detto “la preta fessa savanta da se stessa” con argomenti che fanno sorridere in tanti. Sembra infatti che tutti i problemi di Scanno si possano risolvere senza investire una lira pardon un centesimo di euro. Chissà perché però siamo arrivati al dissesto perché la regione ci ha tolto circa un milione di euro. Qualcuno ci ricorda che “non si possono fare le nozze con i fichi secchi”. Insomma diciamo le cose come stanno. C’è tanta voglia di partecipare alla spartizione dei pani e dei vini insomma si vuole che si “AGGIUNGA UN POSTO A TAVOLA”. Sembra tornati agli anni del consociativismo più spinto.
C’è poi chi si batte per mantenere in piede strutture che la gente diserta e che quindi pare che servano solo a far lievitare le tasse e togliere quindi soldi dalle tasche dei cittadini. La cosa che meraviglia è che quando c’è da spendere tutti sembrano d’accordo a tenere in piedi servizi inutilizzati, ci si domanda allora perché nessuno e diciamo nessuno si è mai adoperato per farle funzionare??
Il risultato è stato quello che è sotto gli occhi di tutti. Taglio dei collegamenti pubblici, tagli dei finanziamenti per investimenti, taglio delle spese per le manutenzioni …. l’unica cosa che sembra crescere a dismisura sono i rimborsi per spese legali sostenuti in giudizi dovuti a litigi sul nulla fatti forse solo per far pagare alla gente parcelle di avvocati.
La cosa che sorprende che quando si tratta di spendere sembra che siano sempre tutti d’accordo. Ma la domanda che ci si pone è: chi paga??
“Cu vuò fa trist a ch c’ capta”
IL SINDACO – TIRATO IN BALLO DA SILVANI CHE SOSTIENE CHE IL PROBLEMA È’ POLITICO – PER IL MOMENTO TACE.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA NEI GIORNI SCORSI SI ERA ESPRESSO IN MANIERA POSSIBILISTA SULLA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA PRECISANDO SUCCESSIVANTE CHE SI TRATTAVA DI UNA POSIZIONE POLITICA PERSONALE.
ORA DOPO CHE DA TEMPO LA QUESTIONE È ALLA RIBALTA, SILVANI CHIEDE CHE IN CONSIGLIO COMUNALE SI PRENDA UNA POSIZIONE A FAVORE DEL PUNTO NASCITA DI SULMONA.
VEDIAMO LA REALTA’: ECCO DOVE SONO NATI I BIMBI DEL CENTRO ABRUZZO(reteabruzzo)
Dei 436 nati in totale nel centro Abruzzo nel 2014, 46 sono stati registrati nell’ospedale di Pescara, 37 in quello diAvezzano, 36 a Chieti, 19 a Isernia, 13 a L’Aquila, 8 a Roma, 19 in altre realtà. Non passano inosservati i 24 del nosocomio di Capua (15 mamme da Castel di Sangro -paese in cui sono nati 52 bimbi di cui 8 nell’ospedale sulmonese e 13 ad Isernia-, 3 da Roccaraso, 1 da Barrea, 1 da Pescasseroli, 3 da Ateleta, 1 da Scontrone) e gli 8 in quello di Napoli (3 da Castel di Sangro, 2 da Ateleta, 1 da Raiano, 1 Rivisondoli, 1 da Pescasseroli).
Su 16 scannesi 5 hanno scelto Sulmona, 7 Avezzano 2 L’Aquila e 2 Roma.
In arrivo l’IMU sugli impianti di seggiovia. Ieri abbiamo espresso la preoccupazione che ciò può comportare un ulteriore aumento delle tasse per gli scannesi visto che il Comune si sta facendo carico di costi che in realtà dovrebbero essere a carico della provincia, proprietaria della segggiovia di arroccamento.
Sul tema è intervenuto sul profilo facebook di Vivere Scanno il consigliere Fusco che ha “condiviso i nostri timori” e ha posto un quesito “dove eravate quando, solo e con tutti contro, capii e denunciai pubblicamente che le bollette della seggiovia, invece di pagarle il gestore, le pagava il Comune?”
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Una domanda che, per quanto ci riguarda, ha una risposta semplice anzi molto semplice “eravamo, siamo e saremo sempre dalla parte dei saldi principi della sana e prudente gestione della cosa pubblica”.
Nel caso infatti richiamato dal consiogliere Fusco si parla di “obbligo risultante da un contratto di appalto a titolo oneroso” per il quale le norme prevedono specifici adempimenti e figure di responsabilità di gestione che evidentemente non hanno funzionato allora e che non ci pare abbia subito cambiamenti anzi…
Infatti oggi stiamo parlando di seggiovia che ci pare sia retto da un “contratto di comodato d’uso gratuito” che non ci pare esonera il proprietario dal farsi carico di oneri quali la “manutenzione straordinaria” e ” l’eventuale tassa dell’IMU”.
Qui non si parla di spese spicciole ma di “cifre da capogiro” che si aggirano sul “mezzo milione di euro” guardando solo a quelle di questo momento. Soldi che avrebbero potuto dare ossigeno a tanti cittadini che si stanno facendo carico delle maggiori tasse deliberate per salvare il paese dal dissesto finanziario. Senza contare ovviamente i tanti illegittimi rimborsi di spese legali liquidate a diversi amministratori.
Auspichiamo che Fusco, oggi in maggioranza come “capogruppo” e “presidente del consiglio”, su detti temi sensibili possa dare concrete risposte alle tante persone che devono portare avanti la carretta.
LA CORTE DEI CONTI CERCAVA DI DELINEARE UN PRINCIPIO MA VIENE BLOCCATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE
Una sentenza del Consiglio di Stato con la menzionata sentenza 2242/2000 pur facendo leva sull’art. 1720, II, comma c.c., ha voluto offrire una soluzione meno rigida indicando l’assoluzione con formula piena possa legittimare l’ente al rimborso delle spese.
Su questa va rilevato che la sentenza del Consiglio di Stato è del 14 aprile 2000 che quindi non teneva conto della PIU’ restrittiva interpretazione della Corte Costituzionale nel 16 giugno 2000 avvenuta appunto successivamente che con sentenza 2000/197 ha escluso che la mancanza di una norma che preveda il rimborso delle spese legali agli amministratori possa essere passibile di illegittimità costituzionale per disparità di trattamento con i dipendenti essendo tale scelta rimessa alla totale discrezionalità del legislatore e perciò insindacabile.
Strano che le nostre casse sono sgangherate ma ci facciamo carico anche dei costi degli altri enti.
La regione si riprende il milione di euro la provincia vi scarica i costi dei suoi beni e poi gridiamo al dissesto della ginanze.
Sembra che qualcosa non torni. Adesso artiva l’IMU SULLA seggiovia. NON E’ CHE CI DOBBIAMO FARE CARICO ANCHE DI TALE ONERE???