Le Glorie di San Martino, Scanno

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Le cerimonie in cui si accendono fuochi quando l’inverno si avvicina e la luce soccombe sempre più alle tenebre sono diffuse nelle civiltà contadine in tutta Europa.
I riti del fuoco forse avevano la funzione, all’approssimarsi dell’equinozio d’inverno, di superare il timore atavico che la luce del sole venisse a mancare e, al contempo, propiziarne il ritorno.
L’Abruzzo conserva ancora alcuni riti agro-pastorali imperniati sul fuoco invernale come le Glorie di San Martino a Scanno.
Appollaiato su uno sperone in cima alla alta valle del Sagittario, Scanno ha conservato peculiari costumi e usanze antiche più che altrove, grazie all’isolamento dovuto alla natura aspra e selvaggia. Qui gli inverni sono durissimi e le giornate sono corte e nebbiose già in autunno. Ma prima di sprofondare nel lungo letargo invernale, il 10 di Novembre il borgo interrompe la monotonia e le vie si animano per preparare una festa unica: San Martino.
Martino è il cavaliere che in una giornata di novembre, fredda e piovosa, offre metà del suo mantello a un vecchio mendicante vestito di pochi stracci. Appena Martino, ormai infreddolito anche lui, si allontana il sole squarcia le nubi a riscaldare la terra. É questa la fugace estate di San Martino che per pochi giorni rischiara il freddo e buio inverno ormai alle porte.

Le glorie di San Martino

Le Glorie di San Martino, Scannoultima modifica: 2014-11-08T22:51:19+01:00da vivrescanno
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