Fini: riforme altrimenti vince l’antipolitica

… ormai il problema del rinnovamento della politica è percepito anche da rapprentanze Istituzionali.

E’ di assoluta evidenza infatti che il momento che attraversiamo e la necessità di contenere la spesa pubblica rende sempre più impellente la necessità che i politici vadano valutati per la credibilità e la capacità di porsi al servizio della collettività e non per consuetudini “clientelali” che non ci ha portato allo stato in cui siamo.

Auspichiamo che chi da anni è stato attore “principale” si faccia da parte per dare spazio ad una nuova classe dirigente capace di parlare un linguaggio nuovo e di interpretare i bisogni della gente comune!!!

Insomma che si faccia e sia “PIAZZA PULITA”

notizia tratta dalla discussione.it

<<Si deve passare dalle buone intenzioni ai fatti concreti»

Le riforme sono necessarie: senza di loro si alimenta l’antipolitica. I dati dei sondaggi, diffusi la settimana scorsa, non hanno fatto altro che “certificare” una realtà ben nota ai protagonisti della vita pubblica. Complice la crisi economica in atto che, letteralmente, ha messo in ginocchio le famiglie italiane, la forbice tra opinione pubblica e Palazzi del potere si allarga sempre di più.
I cittadini pretendono uno scatto di orgoglio da chi rappresenta le Istituzioni, stanchi di dover tirare la cinghia di fronte alle richieste di sacrifici da parte dei soliti noti, i quali, peraltro, si guardano bene dall’applicare lo stesso parametro su sé stessi. In assenza di un cambio di rotta la situazione rischia di precipitare.

Ecco perché, dopo il presidente del Senato, Renato Schifani, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha ritenuto di dover intervenire, sollecitando i partiti a procedere con le riforme della seconda parte della Costituzione e della legge elettorale. L’inerzia, infatti, può diventare il grimaldello dell’antipolitica per far breccia nei cuori di chi, pur deluso, guarda ancora con una certa diffidenza a certi movimenti e formazioni che si caratterizzano per una forte componente populista e demagogica.
Rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della visita alla Domus mazziniana a Pisa, il massimo vertice di Montecitorio ha lanciato un appello a tutte le forze politiche, affinché presentino i progetti di riforma: «Non farlo – ha sostenuto – sarebbe alimentare l’antipolitica e dare argomenti a coloro che dicono che la politica è, nella migliore delle ipotesi, inconcludente e nella peggiore delle ipotesi incapace».
Ai cronisti che gli chiedevano, però, se sia già eccessivo il ritardo, Fini ha replicato che «ci sarebbe ritardo se fossimo fuori tempo massimo. Certo ci stiamo avvicinando al momento in cui se non si passa dalle buone intenzioni ai fatti si supera il limite invalicabile, che è un limite cronologico perché per riformare la Costituzione è prevista una procedura particolare». Dunque, ha concluso il presidente della Camera, «siamo in una fase in cui, come detto anche dal presidente Schifani, le forze politiche che tanto hanno discusso devono presentare un articolato sia per la riforma della seconda parte della Costituzione sia per la legge elettorale». Una “prova di buona volontà” che avrebbe l’effetto di placare la sfiducia e la disillusione di un popolo che ha creduto dei propri rappresentanti, salvo assistere, impotente, alla loro débacle quando si è reso necessario l’avvento di un governo tecnico che adottasse i provvedimenti che la politica non è stata in grado di varare.

Fini: riforme altrimenti vince l’antipoliticaultima modifica: 2012-04-24T18:26:00+02:00da vivrescanno
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