Dalle Alpi all’Appennino, la protezione dell’orso bruno

 

Da: Agrigolturaoggi.it 

 

 

Dalle Alpi all’Appennino, la protezione dell’orso bruno, il grande plantigrado a rischio di estinzione, non può prescindere dal coinvolgimento delle attività tradizionali che su questi territori da millenni garantiscono la sopravvivenza della fauna selvatica, anche a costo di una difficile convivenza.
E’ questo il nucleo degli interventi in atto con il programma “Life ARCTOS”, che anche domani, giovedì 14 novembre, ha in calendario un incontro proprio a Scanno.
E mentre si fa informazione alla popolazione e agli operatori, la parte operativa del programma prosegue: ed è quella a segnare un vero spartiacque. Parola di allevatori e pastori, che finalmente vedono riconosciuto con azioni concrete – come il posizionamento di recinti a tutela del bestiame al pascolo – il ruolo delle attività agropastorali, che rappresentano da sempre il fronte grazie al quale questo territorio è sopravvissuto fino a noi con la sua ricchezza vegetale e animale.
Un riconoscimento che i pastori e allevatori accolgono con grande soddisfazione, perché è un passo concreto nella direzione di abbandonare un certo ambientalismo da sofà che ha imperversato e continua ancora a trovare spazio, ed entrare invece nel vivo del nostro territorio, riconoscendone le caratteristiche storiche e il contributo essenziale che le attività tradizionali svolgono come vero e proprio presidio ambientale.
Un gesto concreto nella direzione di abbandonare la logica di chi vuole trovare, nei pascoli, solo un approvvigionamento di risorse pubbliche, approfittando di una visione di tutela dell’ambiente ormai superata anche in ambito scientifico, dove i più approfonditi studi di università nazionali ed europee hanno dimostrato da tempo l’importanza del contributo delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali per il mantenimento della biodiversità.

Life ARCTOS riconosce finalmente il ruolo di queste attività e l’importanza di costruire un’alleanza con chi da sempre cura questo territorio, portando gli animali al pascolo, rispettando i cicli della natura, concimando e raccogliendone i frutti senza impoverirlo, ma anzi garantendone la conservazione da millenni.
Un passo avanti importante, che va perseguito continuando nella direzione intrapresa da Life ARCTOS, di premiare chi con la propria attività quotidiana e senza costi per la collettività realmente rappresenta un presidio sul territorio, e non l’ambientalismo da salotto che purtroppo ancora ogni tanto pretende di imporsi sulla testa (e a spese delle tasche) dei cittadini e degli operatori.

Tutelare pecore, attività economiche, fauna e ambiente, senza costruire inutili e costosi apparati, mungendo solo le pecore, e non i contribuenti, con soluzioni semplici come i recinti: ecco la sfida di chi ha davvero a cuore questo territorio.

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Dalle Alpi all’Appennino, la protezione dell’orso brunoultima modifica: 2013-11-15T08:26:03+01:00da vivrescanno
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