Abruzzo Consiglio regionale, approvata la legge sull’Ato unico e piano sociale

consiglioregionale.jpgABRUZZO. E’ passata ieri in Consiglio regionale la legge di riforma del Servizio Idrico Integrato in Abruzzo.

La normativa prevede l’istituzione di un Ato unico presieduto dall’Assessore regionale al ramo e con un consiglio composto dai 4 Presidenti delle Province.

Sono costituite, poi, 4 assemblee provinciali dei sindaci, presieduta ognuna dal presidente della Provincia, che avranno il compito di programmazione e affidamento del servizio. All’Ersi (Ente regionale servizio idrico) competerà la omologazione delle decisioni assunte dalle assemblee provinciali e il controllo sulle società di gestione.

Oltre alla riduzione dei costi e all’ottimizzazione del servizio e dei controlli- essenziali per garantire l’economicita’ – uno degli effetti della riforma sarà l’avvio di una tariffa unica in tutta la regione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione.

«E’ un provvedimento importante e complesso che si attendeva da tempo», ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, ha definito la legge di riforma del servizio idrico integrato, approvata oggi dal Consiglio regionale.

Contenuti e prospettive della legge di riforma saranno illustrati dall’assessore Di Paolo nel corso di una conferenza stampa in programma la settimana prossima.

«Abbiamo avviato il processo di risanamento di un sistema che negli anni ha prodotto disservizi, sprechi e a volte malaffare», ha commentato Ricardo Chiavaroli, portavoce del gruppo Pdl, «il tutto a danno dei cittadini. Stabiliamo senza remore che l’acqua, al di là delle mere dichiarazioni di principio di alcuni, anche in Abruzzo resta un bene pubblico e possiamo dirlo grazie a una legge fortemente voluta  dal Pdl e approvata da questa maggioranza».

Ma per il consigliere regionale dell’Idv, Carlo Costantini, «un grave e doppio errore» sarebbe stato fatto non rinviando la legge di riforma del servizio idrico integrato.

Per Costantini «sarebbe stato doveroso attendere l’esito del referendum sull’acqua pubblica, che sono certo riscriverà tutta la normativa. Tra l’altro – continua l’esponente dell’Idv, anche l’unica nota positiva della proposta,  costituita dal comma 26 che prevedeva, in caso di inadempimento grave delle convenzioni di affidamento del servizio, la decadenza immediata dei componenti del Consiglio di Amministrazione, e’ stata cancellata da un emendamento presentato dal Partito Democratico ed accolto prontamente dalla maggioranza del Pdl, accorsa subito in soccorso dei tanti consiglieri di amministrazione che avrebbero rischiato le loro poltrone».
«Sui “grandi temi”», chiude il consigliere, «Pd e PdL riescono sempre a trovare un’intesa».

APPROVATO ANCHE PIANO SOCIALE

 Il Consiglio regionale d’Abruzzo ha approvato a maggioranza il Piano sociale 2011-2013. A votare a favore è stata la maggioranza di centrodestra con i consiglieri di Pdl, Rialzati Abruzzo, Mpa e Fli. Astenuti Udc e Api; hanno votato contro Pd e Italia dei Valori. Al momento della votazione, dopo circa due ore di discussione, erano assenti i consiglieri di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Il Piano ha una copertura finanziaria di 88 milioni di euro e va nella direzione dell’assistenza ad anziani, disabili e bambini. Soddisfatto l’assessore alla Promozione Sociale, Paolo Gatti, il quale ha sottolineato che «c’é stato un grande lavoro di confronto, il Piano è il migliore possibile in questo momento. Ho apprezzato l’atteggiamento non ostruzionistico delle opposizioni, visto che sono stati presentati solo tre emendamenti».

«Visto che si tratta dell’unico Piano sociale possibile, non avevamo scelta sulle priorità che riguardano assistenza ad anziani, disabili e bambini» ha aggiunto. «L’approvazione di questo strumento di programmazione – ha puntualizzato Nicoletta Verì, presidente della Quinta Commissione – rappresenta la dimostrazione del fatto che quando le diverse forze politiche si confrontano serenamente, si possono raggiungere importanti risultati per l’Abruzzo».

Ma anche in questo caso non sono mancate critiche. «Le categorie dei più deboli sono interpretate dal Piano non tanto come risorse da valorizzare ed aiutare ma come un insieme di soggetti da incasellare in previsioni che rischiano di essere destinatari di fatto di prestazioni dettate da una logica assistenziale e paternalistica», commenta il consigliere Gino Milano (Api). «Il Piano dedica uno spazio quasi residuale agli immigrati», contesta ancora Milano, «detenuti ed ex-detenuti, visti come causa di “disagio” e non come “cittadini incompiuti”, privo com’è di una organica previsione di interventi vincolanti, tesi alla loro integrazione sociale e culturale».

E nonostante siano stai inseriti e accolti nel Piano gli emendamenti del Pd i consiglieri del Partito Democratico hanno espresso voto contrario in Aula. «Anche se il nostro lavoro per migliorare il piano è stato accolto», ha spiegato Marinella Sclocco, «il mio timore, fondato, è che per attuare le predisposizioni di piano servono più risorse».

«L’unico risultato raggiunto», ha commentato ancora Sclocco, «è stata l’introduzione di una maggiore quota ai comuni del cratere, voluta fortemente dal gruppo Pd. Ho chiesto una maggiore responsabilità nei confronti delle categorie più deboli. Sono altresì soddisfatta almeno dell’inserimento dei cambiamenti per i quali mi sono battuta e sui quali ho lavorato duramente in collaborazione con le associazioni e cooperative sociali e le associazioni di categoria e sindacati. Ovvero: l’abolizione del ticket per i servizi sociali, l’attuazione del dopo dal 18esimo anno di poi e non solo dopo i 40anni , il lavoro sull’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria e l’obbligo di inserimento negli ambiti sociali come partner per la partecipazione ai bandi per la formazione e gestione dei servizi stessi».

26/03/2011 8.38

 

Abruzzo Consiglio regionale, approvata la legge sull’Ato unico e piano socialeultima modifica: 2011-03-26T16:16:00+01:00da vivrescanno
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